Il governo italiano si è ufficialmente opposto alla nomina di Benny Kashriel come Ambasciatore d’Israele a Roma.
Le notizie sono emerse questo mercoledì, rivelando l’obiezione dell’Italia alla nomina a causa delle preoccupazioni legate al background politico di Kashriel e al suo coinvolgimento negli insediamenti colonici in Palestina.
Il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth ha portato l’attenzione sulla questione, rivelando che, nonostante il governo israeliano avesse approvato la nomina di Kashriel alla fine di luglio, il governo italiano ha manifestato il suo dissenso.
Benny Kashriel, attualmente sindaco di Maale Adumim, un insediamento colonico abusivo, ha precedentemente ricoperto la carica di capo del Consiglio degli Insediamenti Illegali.
Queste associazioni sono diventate oggetto di controversie, sia all’interno di Israele che a livello internazionale, a causa della natura illegale degli insediamenti e delle loro implicazioni nel conflitto israelo-palestinese.
Secondo le normali procedure diplomatiche, dopo che il paese mittente ha approvato la nomina di un ambasciatore, ci si aspetta che il paese ospitante fornisca la propria approvazione. Tuttavia, al momento, l’Italia non ha concesso l’approvazione richiesta, creando uno stallo diplomatico tra le due nazioni.
Cambiamento Europeo sulla questione Palestinese
L’opposizione italiana riflette una tendenza più ampia in Europa, i paesi stanno riconsiderando le proprie posizioni sul conflitto israelo-palestinese. Attraverso canali diplomatici, funzionari italiani hanno trasmesso il loro disagio nell’accettare un individuo percepito come un leader dei coloni, temendo possibili imbarazzi all’interno dell’Unione Europea.
Funzionari di alto livello del Ministero degli Affari Esteri israeliano hanno riconosciuto la complessità della situazione, sottolineando che si tratta di un “problema difficile”. Il Ministero avrebbe cercato l’intervento del presidente israeliano Isaac Herzog, sollecitandolo a intervenire discretamente presso il governo italiano finché non avesse accettato la nomina.
I paesi europei hanno iniziato a modificare le loro posizioni riguardo alla guerra israeliana a Gaza. Questo cambiamento segue la tragica conta di migliaia di vittime, tra cui bambini, donne e anziani, spingendo le nazioni europee a rivalutare il loro approccio al conflitto di lunga data.