Una delegazione di Hamas si è recata al Cairo per discutere le “osservazioni” del movimento sull’offerta di mediazione proposta dall’Egitto, che mira a porre fine al conflitto in corso nella Striscia di Gaza.
Il Cairo, che ha un ruolo storico di mediatore nella regione, ha confermato di attendere una risposta concreta da parte delle parti coinvolte, ossia Hamas e le autorità israeliane, riguardo alla proposta che prevede tre fasi culminanti in un cessate il fuoco.
Secondo quanto riferito dall’Agence France-Presse, la proposta egiziana è stata presentata la settimana scorsa ai rappresentanti di Hamas e della Jihad islamica durante le loro visite al Cairo.
Diaa Rashwan, capo del Servizio d’informazione statale egiziano, ha sottolineato che l’Egitto non ha ancora ricevuto risposte al quadro proposto, ma che una volta ottenute, la proposta sarà elaborata nei dettagli e condivisa con l’opinione pubblica a livello nazionale e internazionale.
L’iniziativa egiziana prevede una serie di tregue prolungabili e il rilascio graduale di ostaggi israeliani in cambio della liberazione di prigionieri palestinesi. Inoltre, si discute la formazione di un governo palestinese di tecnocrati che, dopo un dialogo inclusivo di tutte le fazioni palestinesi, avrà il compito di governare e ricostruire Gaza post-conflitto.
Un funzionario di Hamas, la cui identità non è stata rivelata, ha affermato che la delegazione del movimento presenterà una serie di osservazioni riguardanti lo scambio di prigionieri e le garanzie di un completo ritiro militare israeliano dalla Striscia di Gaza.
Parallelamente, rapporti israeliani indicano che il “Gabinetto di Guerra” sta valutando una nuova proposta del Qatar per uno scambio di prigionieri, che vedrebbe la liberazione di 40 detenuti palestinesi, tra cui feriti, malati e donne, in cambio di una tregua continua per due settimane. Questa proposta, che sarebbe diversa da quella precedentemente avanzata, sarà presentata dal capo del Mossad, David Barnea, ai membri del “Gabinetto di Guerra” israeliano.
La questione del governo palestinese viene definita da Rashwan come “una questione puramente palestinese” e oggetto di discussione tra tutte le parti palestinesi. L’Egitto sottolinea la propria neutralità e il ruolo di facilitatore nel tentativo di avvicinare i punti di vista e ripristinare la stabilità nella regione.
Le trattative in corso riflettono la complessità della situazione in Medio Oriente e l’importanza di trovare una soluzione pacifica e duratura al conflitto. Il mondo osserva con attenzione mentre le parti coinvolte lavorano verso un potenziale cessate il fuoco che possa portare a una tregua stabile e al miglioramento delle condizioni di vita dei palestinesi a Gaza.