In un recente post su X (ex Twitter), il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha accusato il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan di “genocidio” contro i Curdi e di sopprimere la libertà di stampa in seguito alla critica di Erdogan che ha accusato a sua volta Israele di comportarsi come i nazisti. Le accuse di Netanyahu non sono però passate inosservate ed hanno risonato nella comunità internazionale, rivelando una profonda ironia e doppi standard che non possono essere ignorati.
Netanyahu dichiara nel suo post che l’IDF è “l’esercito più morale del mondo”, ma questa auto-descrizione è difficilmente conciliabile con le numerose segnalazioni da parte di organizzazioni per i diritti umani riguardo alle condizioni di vita dei palestinesi a causa dell’oppressione israeliana degli ultimi decenni e del recente massacro a Gaza. La situazione dei Palestinesi, in particolare dopo il 7 ottobre, è stata oggetto di forti denunce contro Israele e l’uso della parola “genocidio” è stata comune da molti analisti, attivisti, ed esperti con dati alla mano.
Ciò detto, se Netanyahu è disposto ad utilizzare questo termine per criticare Erdogan, allora deve anche essere pronto a sottoporre le azioni di Israele allo stesso standard da lui adottato per sollevare tale critica.
Questa è una questione di coerenza legale e morale. Le leggi internazionali sui diritti umani e le normative umanitarie si applicano a tutti i paesi, senza eccezioni. Quando leader di stato, come Netanyahu, chiamano in causa la moralità degli altri, devono essere pronti a sottoporre le proprie azioni allo stesso scrutinio. La comunità internazionale deve mantenere questo standard senza vacillare.
La situazione a Gaza ha mostrato non solo un uso spropositato ed indiscriminato della forza da parte di Israele ma anche abusi, torturi, mutilazioni e dichiarazioni di intenzioni genocide in modo sistemico e da parte di tutto lo spettro politico e militare israeliano.. Se il principio guida dietro la critica di Netanyahu ad Erdogan è la protezione dei diritti umani e la promozione della moralità oltre che l’uccisione indiscriminata di un popolo, allora tali principi dovrebbero essere universalmente applicati.
Il post di Netanyahu appare dunque come una prova dei doppi standard adottati dalla deumanizzante occupazione israeliana ed una conferma indiretta del genocidio a Gaza per bocca di Netanyahu stesso.