La leadership israeliana sta affrontando un periodo di crescente dissenso e isolamento politico, come evidenziato dai recenti sviluppi nel panorama politico e dalle reazioni dei soldati feriti durante gli ultimi scontri a Gaza.
Secondo un recente sondaggio il partito Likud guidato da Benjamin Netanyahu, una volta dominante sulla scena politica israeliana oggi otterrebbe solo 18 seggi, ben al di sotto della soglia di maggioranza di 61 seggi necessaria per formare un governo.
La coalizione di opposizione, escludendo i voti arabi, raggiungerebbe invece la maggioranza con 71 seggi, segnando un punto di svolta che sembra preludere alla fine dell’era Netanyahu.
I recenti sondaggi d’opinione hanno mostrato un netto vantaggio per il “Campo Nazionale”, guidato da Benny Gantz, che otterrebbe 37 seggi. Questo spostamento di consenso riflette il desiderio di un cambiamento politico e potrebbe essere interpretato come una risposta diretta alla gestione della guerra a Gaza da parte di Netanyahu, che ha suscitato non solo critiche politiche ma anche un palpabile malcontento tra la popolazione e le forze armate.
Questo cambiamento in seno al potere arriva in un momento particolarmente delicato, in seguito alla guerra a Gaza e agli sforzi di normalizzazione con alcuni paesi arabi, che non hanno portato ai risultati sperati da Netanyahu.
In questo contesto di crescente opposizione, di recente Channel 13 ha rivelato che molti soldati israeliani feriti, si sono rifiutati di incontrare Netanyahu durante una sua visita al reparto di riabilitazione dell’ospedale Hadassah.
Il primo ministro israeliano, che cercava di incontrare i soldati per esprimere la sua vicinanza, si è visto negare l’accesso da 15 dei 18 feriti presenti nel reparto. Questo gesto simbolico evidenzia il crescente malcontento nei confronti della sua figura, anche all’interno delle forze armate, tradizionalmente considerate un bastione del Likud.
L’ufficio di Netanyahu ha tentato di mitigare l’impatto di queste notizie, affermando che “la maggioranza assoluta dei combattenti non vede l’ora di incontrare il Primo Ministro”. Tuttavia, l’episodio dell’ospedale Hadassah e il precedente rifiuto di alcuni soldati di incontrarlo all’ospedale Sheba – Tel Hashomer suggeriscono che il suo sostegno all’interno della società israeliana sia in fase di erosione.