Il businessman Hazim Nada, al centro di una campagna di discredito ordita dal governo degli Emirati Arabi ha denunciato il governo del paese del Golfo presso un tribunale americano.
L’accusa sostiene che a partire dal 2017 gli Emirati Arabi Uniti hanno pagato una società di intelligence privata svizzera, Alp Services, per “danneggiare gravemente” la sua reputazione e i suoi affari nell’ambito di una vasta campagna diffamatoria.
Nada ha citato in giudizio decine di soggetti tra cui gli Emirati Arabi Uniti, il suo leader Sheikh Mohamed bin Zayed chiedendo un risarcimento di 2,77 miliardi di dollari.
Gli Emirati Arabi Uniti (EAU) hanno orchestrato una massiccia campagna di diffamazione attraverso una società di intelligence privata, Alp Services, con sede a Ginevra. Gli obiettivi sono stati molti, organizzazioni islamiche, attivisti, accademici, politici, tra loro Hazim Nada, un imprenditore italo-americano, figlio di Youssef Nada, a lungo esponente di primo piano dei Fratelli Musulmani. L’inchiesta ha rivelato che gli EAU hanno utilizzato Alp Services per colpire Nada e altri considerati vicini al Qatar, loro avversario regionale.
Nada, fondatore della società di trading di materie prime Lord Energy, è diventato oggetto di false accuse e attacchi diffamatori. Gli Emirati hanno pagato Alp Services per condurre operazioni di disinformazione contro Nada e altri, coinvolgendo anche il giornalista svizzero Sylvain Besson e l’esperto anti-islamico Lorenzo Vidino. La campagna ha avuto impatti devastanti sulle attività di Nada e ha causato danni finanziari significativi.
Alp Services, guidata da Mario Brero, ha ottenuto risultati promettenti per gli Emirati, influenzando istituzioni finanziarie a classificare Nada come rischio “terrorismo”. La campagna si è estesa anche ad altri, come Tariq Ramadan e l’ONG Islamic Relief, con l’obiettivo di danneggiarne la reputazione. Gli Emirati hanno pagato milioni di euro per questa operazione.
Hazim Nada ora ha lanciato un’imponente azione legale negli Stati Uniti contro il governo degli Emirati. La storia rivela i risvolti oscuri e criminali degli Emirati Arabi Uniti nell’uso della disinformazione contro i loro presunti oppositori, anche al di fuori dei confini del Medio Oriente.
Negli Stati Uniti, dove la difesa dei diritti individuali e della giustizia è un pilastro fondamentale, un cittadino americano si trova ora al centro di una battaglia legale contro gli Emirati Arabi Uniti, sollevando importanti questioni sulla sovranità statale e la responsabilità legale. Hazim Nada, titolare di Lord Energy, una società di trading con sede in Svizzera fallita a seguito di questa enorme campagna di killeraggio mediatico, ha presentato una causa presso il tribunale distrettuale di Washington, DC, accusando gli Emirati Arabi Uniti di orchestrare una vasta campagna di disinformazione per danneggiare la sua reputazione e far fallire la sua azienda, Lord Energy.
La denuncia di Nada afferma che gli Emirati Arabi Uniti hanno pagato la società svizzera di intelligence privata, Alp Services, per diffamare la sua immagine attraverso un’operazione di disinformazione su larga scala. Questa pratica, notoriamente utilizzata da governi e entità private, è emersa come un tema sempre più rilevante nel panorama geopolitico contemporaneo, sollevando preoccupazioni sulla sovranità degli individui contro le azioni degli Stati.
La legge internazionale riconosce l’immunità sovrana, consentendo ai governi di agire impunemente. Tuttavia, il caso di Nada mette in discussione l’applicazione di questa immunità quando un governo agisce più come un’entità privata che come uno stato tradizionale. L’azione legale di Nada si basa sull’argomento che gli Emirati Arabi Uniti hanno agito al di fuori dei limiti della loro sovranità, comportandosi più come una società privata che perseguiva interessi commerciali che come un governo impegnato in azioni diplomatiche. Ora bisognerà vedere se agli Emirati verrà riconosciuta questa immunità o meno, in caso contrario la causa potrebbe rappresentare un precedente storico.
Il Foreign Sovereign Immunities Act, creato nel 1976, offre un’immunità limitata agli Stati stranieri, ma presenta eccezioni per le attività commerciali che si svolgono negli Stati Uniti o hanno un impatto diretto su di essi. Questa eccezione potrebbe essere cruciale per il caso di Nada, aprendo la strada a una sfida significativa all’immunità sovrana degli Emirati Arabi Uniti.
Il caso di Nada non è solo un’azione legale individuale, ma potrebbe segnare un precedente importante nel panorama legale internazionale. Se avrà successo, potrebbe aprire la strada per future azioni legali contro governi stranieri che utilizzano tattiche al di fuori dei confini delle tradizionali relazioni diplomatiche. Ciò solleva interrogativi critici sulle definizioni di attività commerciale e sull’impatto delle azioni di uno stato su cittadini stranieri.
In un’epoca in cui le operazioni di disinformazione sono sempre più sofisticate e diffuse, il caso di Hazim Nada pone in luce la necessità di rivedere e adattare le leggi esistenti per affrontare sfide emergenti nel campo della sicurezza e della giustizia internazionale. La comunità legale segue da vicino questa battaglia, consapevole che il suo esito potrebbe plasmare il futuro della responsabilità degli Stati per le loro azioni al di fuori dei propri confini.