Dodici di ministri dello Knesset in una conferenza con migliaia di israeliani per chiedere la colonizzazione di Gaza. Questa è l’ennesima macchia sull’immagine di Israele che in queste ore sta portando ad aspre critiche da parte della comunità globale sia a livello delle masse sia a livello politico ed istituzionale. Poche settimane fa il ministro degli Esteri israeliano Katz presentò all’UE il progetto di espulsione dei Gazawi su un’isola artificiale al largo di Gaza ricevendo già forti attacchi per tale progetto di pulizia etnica presentato alle istituzioni europee. La recente conferenza per colonizzare Gaza rappresenta un colpo di grazia contro la già danneggiata credibilità israeliana. La conferenza, che ha visto diversi membri del governo israeliano chiedere la colonizzazione della Striscia di Gaza e della Cisgiordania occupata, è stata organizzata dall’organizzazione di destra israeliana Nahala e si è svolta domenica sera nella Gerusalemme est occupata con il tema “Gli insediamenti portano sicurezza e vittoria”.
Israele fu costretta dalla resistenza armata di Hamas a ritirare i suoi militari e i suoi coloni dalla Striscia di Gaza nel 2005 dopo 38 anni pur mantenendo una brutale occupazione con il controllo delle risorse e dell’energia così come il movimento a Gaza e rinchiudendo 2 milioni di palestinesi in una prigione a cielo a aperto bombardandola periodicamente e soffocando nella repressione volontà qualsiasi istanza di protesta pacifica come avvenne nella Grande marcia del ritorno del 2018.
I fatti della recente conferenza rappresentano una confutazione delle dichiarazioni di Netanyahu che aveva precedentemente affermato di non voler stabilire una presenza permanente a Gaza.
Nella conferenza, che ha visto anche membri del partito di Netanyahu, migliaia di israeliani si sono riuniti a Gerusalemme a sostegno della colonizzazione ebraica di Gaza. Secondo gli stessi media israeliani, come Channel 7, all’evento hanno partecipato 12 ministri, tra cui Miki Zohar, Haim Katz e May Golan del partito Likud, e 15 dei 120 membri della Knesset.
Un relatore alla conferenza ha dichiarato: “Gaza fa parte della Terra d’Israele.” Sul palco era presente una grande mappa geografica che mostrava sia gli insediamenti ebraici rimossi da Gaza nel 2005 sia quelli che i nazionalisti ora aspirano a costruire.
Durante il suo discorso, il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, anche leader del partito di estrema destra “Potere ebraico”, ha espresso sostegno nei confronti della pulizia etnica di Gaza definendola “emigrazione volontaria”, ricevendo gli applausi del pubblico. Ben Gvir ha sottolineato l’intenzione di ritornare in aree come Gush Katif e la Cisgiordania settentrionale, giustificando ciò menzionando “i principi della Torah”.
Questa conferenza avviene all’indomani del verdetto della Corte internazionale di giustizia che ha riconosciuto istanze genocide nell’assedio di Gaza iniziata dopo la contro-offensiva di Hamas del 7 Ottobre. L’Autorità Palestinese nel frattempo ha condannato la conferenza, affermando che essa riflette l’inclinazione della destra israeliana a destabilizzare la regione.
Crediti immagine copertina: Times of Israel