Il giovane giurista milanese Abdurrahman Gad Elrab, attuale presidente dei Giovani Musulmani d’Italia, è stato recentemente selezionato tra i vincitori del prestigioso Premio Bachelet per la tesi di laurea. L’evento di premiazione si è tenuto a Roma sabato 10 febbraio 2024, presso l’Istituto Bachelet ed è stato un’occasione importante per celebrare l’eccellenza accademica e la promozione della democrazia religiosa.
Ma cosa è esattamente il Premio Bachelet e quale è la sua storia? Il premio istituito dall’Azione Cattolica Italiana, importante e storica sigla dell’associazionismo religioso del nostro Paese, prende il nome da Vittorio Bachelet, un noto giurista e politico italiano, impegnato per tutta la vita nella difesa dei diritti umani e della democrazia. Il premio è stato istituito con l’obiettivo di onorare la sua memoria e di riconoscere il lavoro di giovani studiosi che si distinguono per la qualità delle loro tesi di laurea nel campo dei diritti umani, della giustizia sociale e della promozione della democrazia.
La storia del Premio Bachelet è intrisa di significato e importanza. Nel corso degli anni, ha contribuito a dare visibilità e sostegno a numerosi giovani ricercatori impegnati in studi rilevanti per la società e il progresso civile. Ogni edizione del premio rappresenta un’opportunità unica per riflettere sui valori fondamentali della democrazia e della giustizia sociale e per incoraggiare la ricerca e l’innovazione nel campo dei diritti umani.
Il tema della tesi vincitrice di Abdurrahman Gad Elrab, “L’Islam in Italia: snodi critici tra bilateralità pattizia e tutela unilaterale”, affronta una questione di grande rilevanza per la società contemporanea. La comunità islamica italiana, infatti, rappresenta la prima minoranza religiosa del paese per numero di fedeli. Tuttavia, nonostante ciò, i musulmani incontrano ancora numerosi ostacoli nel pieno godimento della loro libertà religiosa, soprattutto nella sfera collettiva.
La tesi si propone di analizzare il grado di attuazione dell’assetto costituzionale italiano in merito alla libertà religiosa dei musulmani. In particolare, si focalizza sull’assenza di intese tra lo Stato italiano e le rappresentanze islamiche, che lascia la tutela dei diritti religiosi fondamentali dei musulmani alla normativa statale unilaterale e ad accordi localizzati e frammentari.
Attraverso un’approfondita analisi teorica e comparativa, la ricerca di Gad Elrab mette in luce le principali direzioni in cui è necessario agire per garantire una maggiore comprensione del contesto confessionale e una piena attuazione dei diritti religiosi dei musulmani in Italia. Si sottolinea l’importanza della sensibilizzazione e della mediazione tra le diverse componenti della comunità islamica italiana e le istituzioni del paese.
La tesi di Abdurrahman Gad Elrab rappresenta un contributo significativo al dibattito sulla libertà religiosa in Italia e offre spunti preziosi per il miglioramento del quadro normativo e dell’inclusione della comunità musulmana nel tessuto sociale e istituzionale del paese.
Al convegno che si terrà il giorno prima hanno partecipato illustri personalità come Franco Miano, Presidente del Consiglio scientifico dell’Istituto Bachelet, e Agatino Giuseppe Lanzafame, Direttore dell’Istituto Bachelet, che ha presieduto e moderato la prima sessione di dibattito sulla democrazia nelle formazioni sociali. Tra i relatori e i partecipanti alle discussioni accademici di spicco come Carla Danani dell’Università di Macerata, Ludovica Mangiapanelli, Vicesegretaria del Movimento Studenti di Azione Cattolica, e Vera Negri dell’Università di Bologna. La seconda sessione, moderata da Gian Candido De Martin, già Presidente del Consiglio scientifico dell’Istituto Bachelet, ha visto interventi di rilievo su temi come l’armonia democratica e il pluralismo istituzionale.
Il Premio Bachelet per la tesi di laurea si conferma dunque come un importante riconoscimento per la ricerca accademica volta a promuovere i valori della democrazia, della giustizia sociale e dei diritti umani.