L’università George Washington e il direttore del suo programma sull’estremismo, l’italiano Lorenzo Vidino, saranno processati da un tribunale federale USA con l’accusa di aver partecipato ad un’operazione finanziata dagli Emirati Arabi per infangare la reputazione di decine di accademici accusandoli di collegamenti con estremismo e terrorismo.
L’Università George Washington e il Professor Lorenzo Vidino sono stati citati in giudizio federale, con l’accusa di aver partecipato ad un’operazione criminale che ha impiegato falsi giornalisti, bot sui social media e reporter prezzolati per distruggere le carriere di decine di individui costruendo e diffondendo narrazioni false che li collegano all’estremismo.
Lorenzo Vidino, che nel corso degli anni ha costruito una carriera e una reputazione come esperto di “islam politico” e “radicalismo islamico” – due concetti che Vidino sovrappone volentieri. Dai documenti è emerso che Vidino è retribuito dall’agenzia per conto dei servizi di Abu Dhabi e che il suo lavoro ha uno scopo politico preciso e per nulla accademico.
Vidino, i cui articoli trovano spazio sulle colonne del quotidiano La Repubblica, sotto il governo Gentiloni ha presieduto una commissione governativa sulla radicalizzazione è stato il principale consulente del governo Kurz in Austria in materia di Islam. Vidiono è stato inoltre l’ideatore del teorema sul cosiddetto “Islam Politico” in Europa. Secondo questo teorema, fondamentalmente tutte le organizzazioni islamiche europee che non dipendono direttamente dai regimi arabi sono considerate emanazioni dei Fratelli Musulmani. Il passo successivo consiste nell’associare la Fratellanza con il radicalismo e nell’identificare il radicalismo con il terrorismo. Così il gioco è fatto e su questa base, migliaia di persone, centinaia di associazioni e intere comunità sono state danneggiate, vedendo negati alcuni dei loro diritti più fondamentali.
I documenti mostrano che l’operazione è stata finanziata dal governo degli Emirati Arabi Uniti (EAU) e supervisionata da Alp Services, S.A. una società privata di intelligence al soldo dei servizi di Abu Dhabi.
A documentare l’accusa, 8.000 documenti di Alp Services che sono stati hackerati nel 2021.
Farid Hafez, un accademico austriaco attualmente docente al Williams College a Williamstown, Mass è una delle molte vittime di questo complotto che sono state fetichettate come terroristi o simpatizzanti dei terroristi con l’obiettivo di minarne la credibilità. A causa di queste false accuse Hafez ha dovuto affrontare anni di inchieste, operazioni di polizia ed ostracismo da parte delle autorità austriache.
La causa di Hafez si inquadra nel Racketeer Influenced and Corrupt Organizations Act (RICO) degli Stati Uniti e avanza la richiesta di 10 milioni di dollari a titolo di risarcimento danni. Tra le accuse presentate contro Vidino e l’Università George Washington sono quelle di associazione a delinquere, frode, cospirazione per commettere frode, frode online, interferenza illecita, riciclaggio internazionale di denaro e pratiche commerciali ingannevoli. La querela accusa anche Vidino di non essersi registrato come agente straniero degli EAU, come richiesto dalle leggi del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.
“Dobbiamo riconoscere che l’islamofobia, così come l’antisemitismo, il razzismo o qualsiasi altra forma di discriminazione è inaccettabile in questo paese”, ha dichiarato David Schwartz, avvocato principale del querelante. “Hafez è stato una delle molte vittime per mano del Professor Vidino e dell’Università George Washington. Le loro azioni sono immorali: etichettare le persone come terroristi mentre compiono le volontà di un governo straniero. Questo tipo di propaganda è pericoloso, e deve esserci una conseguenza.”
Secondo l’accusa Vidino ha lavorato segretamente per Alp Services mentre era Direttore del Programma sull’Estremismo presso l’Università George Washington. Alp Services, a sua volta, veniva pagata milioni di dollari dagli EAU per coordinare la campagna diffamatoria.