Nel corso degli ultimi sei mesi, abbiamo assistito a una significativa trasformazione del cuore umano, catalizzata dalla collettiva presa di coscienza dei massacri e delle atrocità perpetrate dall’entità sionista contro il popolo palestinese, in particolare a Gaza.
Questo movimento di sollevazione ha radici profonde nella difesa della natura umana come la conosciamo—collaborativa, compassionevole, pacifica e amante della bellezza—contro una visione del mondo crudele e razzista, definita dalla forza militare e dalla legge del più forte, dove prevale il “bellum omnium contra omnes” di Hobbes.
A differenza di Hobbes, che vedeva nella legge un modo per superare lo stato di conflittualità permanente, ci troviamo di fronte a due potenze—USA e Israele—che da oltre 70 anni alimentano guerre e distruzione, mettendo i popoli gli uni contro gli altri e violando ogni legge divina ed umana per imporre il loro dominio.
L’umanità sta mandando un messaggio chiaro alle élite potenti e ai tiranni, americani e israeliani, e ai loro alleati, che il tempo in cui pochi paesi potevano imporre il loro volere al mondo con il ferro e col fuoco è terminato.
È ora che il mondo sia governato in modo multipolare, preservando diversi modi di vivere, culture, costumi e religioni, e cooperando per un’esistenza pacifica piuttosto che essere coinvolti in una visione darwiniana della vita.
All’Occidente, e in particolare ai musulmani, non può più essere imposto un regime di guerra e terrore senza aspettarsi una risposta adeguata in ogni modo e con ogni mezzo necessario. Esiste una netta superiorità morale tra chi viola gli accordi e chi mantiene la parola data, tra chi usa metodi prevalentemente pacifici e chi conosce solo la forza bruta.
In un mondo dove il diritto internazionale è stato minato dagli USA, che hanno trasformato agenzie come la Corte Penale Internazionale in strumenti dell’imperialismo, e dalla devastazione imposta da Israele, che rifiuta di riconoscere la legittimità dell’ONU e che ostracizza le ONG, i popoli e gli Stati si ribellano come possono, anche solo per difendere il diritto alla vita pacifica e allo sviluppo economico.
Negli ultimi 20 anni, nel Sud del Mondo si è formata una numerosa classe media che, spesso ispirata dai valori spirituali islamici, cerca di esprimere i propri valori e opinioni. Questa classe media ha bisogno della pace per prosperare e è stanca di essere coinvolta in guerre per procura.
I veri cambiamenti nella storia umana, quelli che lasciano un segno profondo nella coscienza collettiva, partono dall’animo umano, da una riforma del cuore che riscopre il valore della fede, della giustizia, del coraggio, della dignità, della compassione e della pace. La vita umana, di qualsiasi uomo, donna e bambino, ha lo stesso valore, e non sarà il potere del dollaro a determinare il destino dei palestinesi o di qualsiasi altro popolo.