Venerdì 3 maggio 2024, gli studenti del collettivo del Dipartimento di Fisica dell’Università La Sapienza di Roma hanno affisso una targa commemorativa in memoria di Sufian Tayeh nel piazzale Guglielmo Marconi dell’omonimo edificio ospitante la facoltà di fisica.
Sufian era un fisico teorico e ricercatore palestinese rettore dell’Università Islamica di Gaza. Egli è stato ucciso in un raid aereo israeliano nella propria casa con tutta la sua famiglia. Gli studenti e le studentesse delle facoltà scientifiche si sono trovati (sospendendo le lezioni in accordo con i docenti) per assistere a questi attimi di solidarietà al collega scomparso 3 mesi fa.
Inoltre, gli studenti hanno ribadito che questo momento e questa targa sono per tutte le persone che non hanno più accesso allo studio e alla ricerca libera. I ragazzi parlano infatti di “scolaricidio”, ovvero l’uccisione delle sedi e dei luoghi di cultura autonoma come scuole, luoghi di ricerca e accademie, tra i primi obiettivi nei raid aerei che hanno colpito la striscia di Gaza.
Gli organizzatori di questo atto di vicinanza con il popolo palestinese chiedono di sapere come opera a livello internazionale il loro dipartimento di ricerca, ma soprattutto come vengono usate le avanguardie tecnologiche quali la balistica e l’intelligenza artificiale.
Basti infatti pensare che ad indicare all’esercito israeliano gli obiettivi, tra cui la casa di Sufian, è stata proprio l’intelligenza artificiale.
Negare l’accesso ad una propria autonomia nella ricerca è di fatto un’altra forma di colonialismo che si giustifica con esigenze di strategia militare.