In un atto di disumana crudeltà, l’esercito del regime israeliano ha recentemente pubblicato nomi e informazioni su numerosi minori palestinesi, accusandoli di essere informatori di Hamas. Questa mossa non solo mette in pericolo le vite di questi giovani, ma evidenzia una pratica di coercizione e abuso che si protrae da anni.
Secondo Francesca Albanese, Relatrice Speciale delle Nazioni Unite per i Territori Palestinesi Occupati, i bambini palestinesi arrestati arbitrariamente dall’esercito israeliano sono spesso costretti a diventare collaboratori o informatori. Questo vile sfruttamento non è una novità, ma un modus operandi che precede di gran lunga il 7 ottobre. Tuttavia, Albanese avverte che la situazione è peggiorata considerevolmente e potrebbe ulteriormente deteriorarsi se non si interviene con urgenza.
Palestinian children arbitrarily arrested & detained by the Israeli army are often coerced into becoming collaborators/informants, as I outlined in my second report on “deprivation of liberty.”
To understand the treatment of Palestinian children under Israeli occupation even… https://t.co/uskuxg7tyP
— Francesca Albanese, UN Special Rapporteur oPt (@FranceskAlbs) May 18, 2024
Le testimonianze raccolte da rapporti indipendenti e osservatori internazionali dipingono un quadro agghiacciante delle condizioni subite dai bambini palestinesi sotto occupazione. Arbitrariamente arrestati, detenuti in condizioni disumane, e sottoposti a pressioni psicologiche e fisiche, questi minori vengono trasformati in pedine di un gioco politico crudele. Il loro stato di vulnerabilità viene sfruttato senza scrupoli, violando ogni principio di dignità e diritti umani.
Nel suo terzo rapporto, presentato dopo il 7 ottobre, Albanese ha dettagliato come la “privazione della libertà” sia utilizzata come strumento di oppressione sistematica. L’obiettivo è chiaro: spezzare la volontà della popolazione palestinese, frammentando le comunità e instillando paura e sfiducia. Il trattamento dei bambini palestinesi sotto l’occupazione israeliana rappresenta una delle più gravi violazioni dei diritti umani del nostro tempo. Questa violazione ha raggiunto il suo apice con il massacro in corso a Gaza dove 15.000 bambini sono stati uccisi e dove molti sono rimasti mutilati o permanentemente traumatizzati con gravi danni psicologici.