Gaza, incubo come Auschwitz: Palestinese con sindrome di Down sbranato dai cani israeliani e lasciato morire in agonia

La tragedia di Muhammed, un giovane palestinese con sindrome di Down, separato dalla sua famiglia e brutalmente attaccato da un cane militare israeliano.

Deir al-Balah, Palestina occupata – Il corpo in decomposizione di Muhammed Bhar, un giovane palestinese di 24 anni con sindrome di Down, è stato ritrovato una settimana dopo essere stato sbranato dai cani delle truppe israeliane. Questo episodio ha sollevato nuove accuse contro l’esercito israeliano per il genocidio in atto contro i civili palestinesi.

La madre di Muhammed, Nabila Ahmed Bhar, ha raccontato l’orrore vissuto dalla famiglia nel quartiere di Shujaiya, a Gaza City, quando le truppe israeliane hanno fatto irruzione nella loro casa. La famiglia, composta da 16 persone, si era rifugiata nell’appartamento durante i pesanti bombardamenti. Muhammed, che era sovrappeso e spesso si rifiutava di muoversi, era stato messo in un angolo del salotto considerato più sicuro.

Tuttavia, quando i soldati israeliani sono entrati nella casa, hanno aizzato un cane da combattimento attaccando Muhammed. Nabila ha ricordato con disperazione le urla del figlio mentre cercava di liberarsi dal cane che lo mordeva. I soldati hanno poi separato Muhammed dalla sua famiglia, portandolo in una stanza diversa e impedendo loro di vederlo.

Le parole di Nabila riecheggiano il dolore e l’impotenza vissuti in quei momenti: “Non posso sopportare di pensare a quello che gli hanno fatto o a come lo hanno lasciato morire così”. Muhammed, a causa della sua condizione, aveva un livello di sviluppo mentale paragonabile a quello di un bambino di un anno. Era innocente e incapace di comprendere cosa stesse accadendo intorno a lui.

Dopo sette giorni di agonia e incertezza, la famiglia è finalmente tornata a casa, solo per trovare il corpo di Muhammed in avanzato stato di decomposizione. Jebril, il fratello maggiore di Muhammed, ha descritto la scena raccapricciante, con il corpo del giovane coperto di sangue e liquidi corporei.

Durante l’occupazione di Shujaiya, le truppe israeliane hanno sistematicamente utilizzato cani da combattimento per perquisire edifici, inclusi ospedali, spesso permettendo agli animali di attaccare i civili. Questo fatto è solo l’ultimo di una serie di abusi documentati che hanno suscitato indignazione a livello internazionale.

La famiglia Bhar ha cercato disperatamente aiuto dal Comitato Internazionale della Croce Rossa per ottenere il rilascio o il trattamento medico per Muhammed, ma le risposte sono state sempre negative. Alla fine, il corpo di Muhammed è stato sepolto vicino alla casa di famiglia, in uno spazio improvvisato.

Crediti immagine copertina: Middle East Eye