Recenti rivelazioni da Sde Teiman, località nel sud di Israele, hanno scosso l’opinione pubblica dopo la diffusione di un video che mostra un gruppo di soldati israeliani coinvolti in un atto di violenza sessuale nei confronti di un ostaggio palestinese. Il filmato, trasmesso dal canale israeliano Channel 12, ha documentato come i soldati abbiano utilizzato scudi antisommossa per celare le loro azioni dalle telecamere, evidenziando un comportamento premeditato e coordinato.
BREAKING: CCTV footage of Israeli soldiers gang-raping a Palestinian hostage at Sde Teiman published by Israel’s Ch12
The soldiers put up their riot shields to hide their actions from the camera. pic.twitter.com/QwGiEaPQQM
— Richard Medhurst (@richimedhurst) August 7, 2024
La vittima, già ricoverata la settimana scorsa con gravi lesioni, tra cui una perforazione intestinale, danni polmonari e fratture multiple, non era un militante di Hamas, né ha partecipato agli eventi del 7 ottobre. Era stata invece sequestrata a marzo, il che solleva interrogativi ancora più gravi riguardo al suo trattamento durante la detenzione.
Le indagini hanno portato all’arresto di nove soldati coinvolti nell’accaduto, alcuni dei quali sono stati smascherati mentre mentivano durante un test del poligrafo, negando di aver inserito oggetti nell’ano della vittima e di conoscere l’identità di chi lo aveva fatto. Tuttavia, anziché una condanna unanime di tali atti, si è assistito a una reazione sorprendente: proteste violente in diverse basi militari, tra cui Sde Teiman e Beit Lid, da parte di civili che si sono mobilitati non per condannare il crimine, ma per difendere i soldati arrestati. Inoltre è emerso anche un video in cui membri del parlamento israeliano e consulenti invitati ad una riunione ad hoc dibattono proponendo la legittimità dello stupro come arma da guerra secondo i presunti dettami della halakha, la legge religiosa ebraica.
L’esponente del partito Likud del Primo Ministro Benjamin Netanyahu, durante una riunione di parlamentari, ha giustificato con veemenza le violenze e gli abusi sui prigionieri palestinesi. Rispondendo furiosamente ai colleghi che mettevano in discussione tali comportamenti, ha sostenuto che qualsiasi azione fosse giustificabile contro i detenuti.
Alla domanda di un altro parlamentare se fosse legittimo “inserire un bastone nel retto di una persona”, il deputato Hanoch Milwidsky ha risposto gridando: “Sì! Se si tratta di un Nukhba [militante di Hamas], tutto è legittimo! Tutto!”.
“Is it legitimate to insert a stick in a person’s rectum?”
Israeli Knesset argues over a rape incident at the Sde Teman prison, a torture facility for kidnapped Palestinians from Gaza.
Several IDF soldiers are being investigated for torturing and raping a Palestinian man. pic.twitter.com/J9HAM0gKHX— In Context (@incontextmedia) July 29, 2024