Trump vs Harris: i punti salienti del dibattito presidenziale e la prospettiva di una America indebolita in ogni caso

Nel dibattito tra Donald Trump e Kamala Harris, i due candidati hanno offerto visioni molto diverse su temi fondamentali per il futuro degli Stati Uniti. Mentre Trump ha puntato sul ritorno alle sue politiche passate, Harris ha proposto un’agenda che guarda al cambiamento e alla modernizzazione. Ecco i punti salienti dei temi trattati dai due candidati.

Economia e commercio
Trump ha criticato l’attuale situazione economica, attribuendo all’amministrazione Biden un forte aumento dell’inflazione e dei costi per le famiglie americane. Ha promesso di rilanciare l’economia con tagli fiscali e politiche pro-business, come aveva fatto durante il suo mandato. Harris, dal canto suo, ha difeso i risultati ottenuti negli ultimi anni, parlando di incentivi per la classe media e le piccole imprese, proponendo misure come crediti fiscali per le famiglie e piani di sostegno per i nuovi imprenditori.

Sull’inflazione, Harris ha accusato Trump di aver favorito i super-ricchi attraverso tagli fiscali che hanno aumentato il deficit. Ha proposto invece politiche per ridurre i costi per le famiglie comuni. Trump ha replicato che le sue tariffe commerciali, soprattutto contro la Cina, hanno riportato miliardi nelle casse americane, sostenendo che le politiche economiche attuali hanno causato inflazione e danneggiato la classe media.

Politica estera
Quando si è toccato il tema della politica estera, Trump ha rivendicato che durante la sua presidenza non ci sono stati conflitti internazionali di grande portata, accusando l’amministrazione Biden di debolezza, specialmente verso Paesi come Russia e Cina. Ha affermato che l’invasione dell’Ucraina non sarebbe mai avvenuta se fosse stato ancora presidente. Harris ha risposto sottolineando l’importanza delle alleanze globali e accusando Trump di avere un atteggiamento troppo morbido verso leader autoritari come Vladimir Putin.

Aborto
Sul tema aborto, Harris ha criticato le recenti restrizioni sull’aborto, sostenendo che le politiche dell’amministrazione Trump hanno tolto alle donne il diritto di decidere sul proprio corpo. Trump ha invece difeso le decisioni prese durante il suo mandato, lasciando che la questione venisse decisa dai singoli Stati, senza entrare nei dettagli tecnici della legge.

Immigrazione
Infine, per quanto riguarda il tema immigrazione, Trump ha ribadito la necessità di rafforzare i confini e fermare l’ingresso di quelli che ha definito “immigrati criminali”. Ha promesso di avviare una massiccia operazione di deportazione. Harris, invece, ha sottolineato l’importanza di un approccio più umano e strutturato, accusando Trump di sfruttare il tema per alimentare divisioni senza offrire soluzioni reali.

Il dibattito tra Trump e Harris non è stato solo uno scontro di politiche, ma un confronto tra due visioni del futuro degli Stati Uniti. Trump si è presentato come il difensore di un passato che, secondo lui, ha garantito prosperità e sicurezza, puntando su nostalgia e ritorno a quelle che ritiene essere le sue conquiste. Harris, invece, ha cercato di incarnare il cambiamento, offrendo soluzioni che parlano non solo di giustizia economica, ma anche di giustizia sociale, cercando di connettersi con le ansie di un’America che cerca di affrontare sfide nuove e complesse.

La vera questione, dunque, non è solo quale politica prevale, ma quale narrazione meglio risuona con gli elettori: quella di un ritorno a una presunta “normalità” o quella di un’evoluzione verso un futuro più “inclusivo”. In un’epoca di polarizzazione estrema, questo dibattito ha mostrato quanto profondamente diversi siano i punti di partenza dei due candidati. Il Paese si trova a un bivio con tutte le incertezze che queste comportano e che viste le visioni di Trump e Harris sembrano risultare nel medi-lungo termine in un ulteriore indebolimento della leadership USA nell’arena globale sia da una direzione che dall’altra.

Crediti immagine copertina: Win McNamee/Getty Images