Decine di sapienti musulmani hanno sottoscritto un documento di sostegno alla resistenza contro l’occupazione della Palestina e la continua aggressione israeliana.
Non si tratta di un semplice, per quanto importante, sostegno morale verso il popolo palestinese, ma di un concreto impegno a promuovere il diritto legale ed etico alla resistenza. Infatti, l’aggressione sionista non è rivolta contro il martoriato popolo palestinese solo sul piano militare, ma anche sul piano ideologico e legale. Finanche prima della fondazione dello Stato d’Israele i sionisti hanno cercato di giustificare massacri e occupazione delle terre palestinesi sostenendo alternativamente che tali terre fossero disabitate o che i Palestinesi fossero pregiudizievolmente ostili agli ebrei. Da allora ed ancora oggi i sionisti persistono così nel tentativo di distorcere la realtà storica e costantemente cercano di delegittimare chi denuncia il razzismo della loro ideologia ed i continui crimini di Israele.
Che Israele sia uno Stato di apartheid, che basa la propria fondazione su un principio di discriminazione razziale, che pratica regolarmente la tortura, che viola costantemente i diritti umani, che infrange le convenzioni internazionali, che attacca i Paesi confinanti, che imprigiona e tortura donne e minorenni, che fa ricorso a pratiche terroristiche e violente per allontanare i Palestinesi dalle loro proprietà per poi occuparle con l’esercito e i coloni, che impedisce ai Palestinesi di avere accesso alle risorse della propria terra, che imprigiona i Palestinesi per mesi ed anni senza specifiche accuse e senza nemmeno un processo, che impedisce ai Palestinesi di avere un proprio Stato … che tutto ciò sia documentato e noto ad alcuni non basta.
Israele si impegna con campagne d’odio e di menzogna ad occultare e travisare queste realtà. I sapienti firmatari di questo documento si impegnano quindi a rendere pubblici questi fatti, a diffondere quanto più possibile le notizie reali su quanto sta avvenendo, a far conoscere la realtà storica e le cause di quello che spesso è presentato come il “conflitto israelo-palestinese” ma che deve essere riconosciuto e denunciato come aggressione sionista contro l’umanità intera, contro ogni senso di giustizia, contro ogni verità storica, contro l’uguale dignità di ogni essere umano.
Per questo decine di sapienti musulmani e di organizzazioni islamiche hanno assunto l’impegno di stabilire un ribāt (linea difensiva) intellettuale per sostenere la giusta lotta del popolo palestinese e di chi lo supporta, chiarendo la legittimità di tale lotta, mettendo in luce come la “Tempesta di al-Aqsa” non sia che una legittima espressione della legittima resistenza alla decennale occupazione ed oppressione israeliana, spiegando la necessità di impegnarsi anche individualmente per liberare la Palestina, salvare i prigionieri, sciogliere dubbi e sospetti sollevati dagli ipocriti e dagli ignoranti.
Ogni credente, ogni persona dotata di coscienza dovrebbe far proprio questo appello e aderire all’impegno di sostenere la lotta di civiltà contro la barbarie sionista, contro il tentativo di dividere l’umanità fra il cosiddetto “popolo eletto” ed il resto dell’umanità considerato e trattato in modo assai peggiore di come sono trattati gli animali.
Non è vero che non possiamo fare nulla di fronte ai crimini israeliani. I sapienti ci stanno indicando un tipo di lotta alla quale ogni persona libera e dotata di coscienza può aderire.
Dinanzi a Dio ognuno di noi risponderà anche di questa responsabilità e della scelta che possiamo fare a difesa della Palestina, a difesa dell’umanità.