Durante una recente conferenza stampa alle Nazioni Unite, Gabriel Elizondo, corrispondente di Al Jazeera, ha interrogato il portavoce ONU Farhan Haq riguardo all’uccisione di un membro dell’UNRWA, agenzia ONU per i rifugiati palestinesi, a Gaza. Il defunto, che si trovava come passeggero a bordo di un veicolo ufficiale dell’ONU, chiaramente contrassegnato, è stato colpito dalle forze israeliane.
Elizondo ha rivolto a Haq una domanda diretta e critica: “Siamo diventati così insensibili al fatto che Israele stia uccidendo il personale delle Nazioni Unite?” Haq ha confermato l’uccisione, evidenziando la gravità della situazione, sottolineando la difficoltà di monitorare con accuratezza la vasta portata del massacro in atto. Nel suo intervento iniziale, Haq aveva speso venti minuti nel descrivere la devastazione e le vittime civili, senza tuttavia menzionare la morte del collega ONU fino alla domanda del giornalista.
L’episodio ha suscitato un forte dibattito sulle conseguenze dell’attuale conflitto per il personale umanitario, esposto a rischi elevati e anch’esso ucciso dalla furia indiscriminata israeliana, nonostante la garanzia di immunità internazionale. La morte del dipendente UNRWA, per altro conducente in un veicolo chiaramente marcato, sottolinea la crescente tensione tra le forze israeliane e le organizzazioni internazionali che operano sul territorio accusate da Israele di presunta collusione con le milizie della resistenza palestinese. Ad oggi le accuse rimangono infondate senza alcuna prova a supporto presentata dal governo israeliano.