L’ufficio stampa governativo di Gaza ha recentemente diffuso un drammatico resoconto delle perdite umane e materiali subite nella Striscia di Gaza a seguito di 450 giorni di continua aggressione israeliana. I dati evidenziano gli eventi in corso come un “genocidio contro il popolo palestinese” e forniscono una panoramica dettagliata delle conseguenze devastanti di quello che è divenuto uno dei peggiori disastri umanitari della storia moderna. Le statistiche rivelano una realtà devastante, in cui la perdita di vite umane, la distruzione delle infrastrutture e la crisi sanitaria per mano del regime israeliano continuano ad aggravarsi giorno dopo giorno. E’ utile ricordare che i dati sotto non includono le morti indirette stimate da enti di ricerca come The Lancet e che pongono come stima conservativa dei morti oltre 200.000 vittime dirette ed indirette.
Vittime e massacri
Il numero totale di martiri e dispersi ha superato le 56.714 persone, di cui:
- 17.818 bambini
- 12.287 donne
L’occupazione ha compiuto circa 10.000 massacri, di cui 7.000 hanno coinvolto intere famiglie palestinesi, portando all’annientamento completo di 1.413 famiglie, inclusi padre, madre e tutti i figli. I membri di queste famiglie ammontavano a 5.455 martiri.
Tra le vittime:
- 238 bambini sono nati e martirizzati durante la guerra.
- 853 bambini avevano meno di un anno.
- 44 bambini sono morti per fame e malnutrizione.
- 6 bambini sono morti a causa del freddo estremo nelle tende degli sfollati.
Altri gruppi colpiti includono:
- 1.068 membri del personale sanitario
- 201 giornalisti
- 94 membri della Protezione Civile
- 728 operatori umanitari e poliziotti
Sfollamenti e orfani
La guerra ha causato lo sfollamento di quasi 2 milioni di palestinesi, che vivono in condizioni critiche in rifugi e tende inadeguate. Le conseguenze includono:
- 35.060 bambini rimasti orfani di uno o entrambi i genitori.
- 12.125 donne rimaste vedove.
Danni alle infrastrutture
La distruzione nella Striscia di Gaza ha raggiunto il 86%, con gravi danni a:
- 161.600 unità abitative completamente distrutte.
- 34 ospedali e 80 centri sanitari resi inservibili.
- 135 scuole e università completamente distrutte; altre 353 parzialmente danneggiate.
- 823 moschee distrutte e altre 158 gravemente danneggiate.
- 42 strutture sportive e 206 siti archeologici distrutti.
Le perdite economiche iniziali sono stimate in 37 miliardi di dollari.
Crisi sanitaria
L’assedio in corso ha aggravato la crisi sanitaria:
- 12.650 feriti necessitano di cure urgenti all’estero.
- 12.500 malati di cancro rischiano la morte per mancanza di trattamenti.
- 3.000 pazienti affetti da gravi patologie sono a rischio vitale.
- Quasi 60.000 donne incinte sono in condizioni critiche a causa della mancanza di assistenza medica.
Sono stati riportati 2.136.026 casi di malattie infettive a seguito dello sfollamento, inclusi 71.338 casi di epatite C.
Appello alla comunità internazionale
L’ufficio stampa governativo di Gaza accusa l’occupazione israeliana di genocidio e violazioni flagranti del diritto internazionale. Essi fanno appello alla comunità internazionale per:
- Proteggere i civili.
- Porre fine all’assedio su Gaza.
- Aprire corridoi umanitari per garantire l’accesso ai beni di prima necessità e ai trattamenti sanitari.
Le cifre e i fatti descritti rivelano una tragedia umanitaria di proporzioni colossali, che va ben oltre la definizione di conflitto armato. Ciò che si sta consumando nella Striscia di Gaza è un vero e proprio atto di genocidio, un crimine contro l’umanità. Dietro ogni statistica c’è una vita spezzata, una famiglia distrutta, un futuro cancellato. Le immagini delle città rase al suolo, dei bambini morti, e delle migliaia di sfollati che vivono in condizioni disumane sono il volto di un sistema oppressivo sionista apartheidista che ha dimostrato di non avere posto nell’era moderna.
Crediti immagine copertina: SOPA images