APPELLO: La Luce chiede la liberazione di Cecilia Sala e Mohammad Abedini

La Luce lancia un appello alle autorità iraniane e italiane affinché si adoperino per la liberazione immediata di Cecilia Sala e Mohammad Abedini.

La detenzione della giornalista italiana Cecilia Sala in Iran e l’arresto in Italia dell’ingegnere svizzero-iraniano Mohammad Abedini rappresentano due episodi emblematici di come la giustizia possa essere strumentalizzata per fini politici in un contesto di tensioni internazionali. Entrambi i casi sollevano questioni profonde sulla relazione tra diritto, politica e sovranità.

Cecilia Sala è trattenuta in Iran da più di due settimane, nonostante fosse in possesso di un visto regolare e stesse svolgendo il proprio lavoro di giornalista. La sua detenzione appare priva di giustificazioni legali e fortemente politicizzata.

Mohammad Abedini, arrestato a Milano il 16 dicembre, è accusato dagli Stati Uniti di aver collaborato con i Pasdaran (IRGC), corpo militare iraniano designato come organizzazione terroristica da Washington, ma non dall’Italia o dall’Unione Europea. Le accuse includono la violazione delle sanzioni americane e la fornitura indiretta di tecnologie impiegate in attacchi contro forze statunitensi. Tuttavia, secondo le leggi italiane ed europee, non emergono reati commessi da Abedini, e il suo arresto solleva dubbi sull’autonomia del sistema giudiziario italiano di fronte a pressioni esterne.

Ecco il testo dell’Appello 

La Luce lancia un appello alle autorità iraniane e italiane affinché si adoperino per la liberazione immediata di Cecilia Sala e Mohammad Abedini.

Vittime di giochi politici

Entrambi i casi rappresentano tragicamente esempi di giustizia strumentalizzata per finalità politiche nell’ambito di controversie internazionali. Cecilia Sala, giornalista italiana detenuta in Iran, e Mohammad Abedini, cittadino iraniano con nazionalità svizzera arrestato in Italia su richiesta degli Stati Uniti, sono vittime di uno scenario dove il diritto viene piegato alle logiche geopolitiche. Questo tipo di utilizzo della giustizia è inaccettabile e contrasta con i principi fondamentali di equità e imparzialità che devono caratterizzare ogni sistema legale.

Il diritto e la giustizia devono essere indipendenti

Ricordiamo che il diritto e la giustizia devono restare indipendenti dalle finalità politiche dei governi. La giustizia non può e non deve essere uno strumento per perseguire interessi di potenza o per esercitare pressioni diplomatiche. Il caso di Abedini, accusato di collaborare con un’istituzione pubblica del suo paese senza che tale collaborazione costituisca reato secondo la legge italiana, è un chiaro esempio di una violazione del principio di legalità e del rispetto dello Stato di diritto. Abedini non ha commesso reati né in Italia né negli Stati Uniti, e il suo arresto appare ingiustificato e motivato esclusivamente da pressioni esterne.

Allo stesso modo, la detenzione di Cecilia Sala in Iran non trova alcuna giustificazione nei fatti. Sala si trovava in Iran con un visto valido e stava svolgendo la sua professione di giornalista. La sua detenzione appare chiaramente politica e priva di fondamento giuridico. Chiediamo che venga immediatamente rilasciata.

L’Italia salvaguardi e l’interesse nazionale

Il nostro Paese non può permettersi di servire interessi nazionali esteri, specialmente quando questi contrastano col suo interesse nazionale e con i principi di sovranità e giustizia. L’arresto di Abedini su richiesta di un paese terzo, senza alcuna prova di reato commesso sul nostro territorio, solleva serie questioni sull’autonomia decisionale del nostro sistema giudiziario. L’Italia deve agire nel rispetto della propria Costituzione e dei principi fondamentali del diritto internazionale.

La priorità della diplomazia e dei diritti umani

Chiediamo al Governo italiano di adottare tutte le misure necessarie per proteggere i diritti umani e garantire la sicurezza dei propri cittadini. La via della diplomazia deve essere percorsa con fermezza, avendo come priorità la protezione di Cecilia Sala e il rispetto dei diritti di Mohammad Abedini.

Invitiamo le autorità italiane a prendere una posizione chiara e determinata, ribadendo il loro impegno verso la tutela dei diritti umani e il ripristino della giustizia. Allo stesso modo, chiediamo alle autorità iraniane di dimostrare trasparenza e rispetto per i principi fondamentali del diritto internazionale, rilasciando immediatamente Cecilia Sala.

Non possiamo permettere che la giustizia diventi uno strumento di pressione politica. Cecilia Sala e Mohammad Abedini devono essere liberati senza ulteriori indugi. La dignità umana, il rispetto del diritto e la protezione delle vite umane devono essere posti al di sopra di ogni calcolo geopolitico. Ci appelliamo alla responsabilità delle autorità coinvolte per porre fine a questa grave ingiustizia.