Ahmed al-Sharaa, leader de facto della Siria e comandante del gruppo Hay’at Tahrir al-Sham (HTS), ha rivelato di aver ricevuto una telefonata dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan per congratularsi con lui dopo la recente caduta del governo di Bashar al-Assad. Questa dichiarazione rappresenta la prima conferma ufficiale di un contatto diretto tra Sharaa e un capo di Stato.
Parlando all’emittente turca A Haber, Sharaa ha dichiarato: “Il presidente Erdogan ci ha chiamati e si è congratulato con noi sin dal primo giorno della nostra vittoria. Abbiamo sentito un forte senso di vicinanza e gratitudine verso la Turchia per il suo sostegno.”
Due fonti turche hanno confermato che la conversazione telefonica è avvenuta poco dopo la fuga di Assad in Russia, segnando un nuovo capitolo nelle relazioni tra Ankara e la leadership ribelle siriana. La Turchia ha sostenuto i ribelli siriani per oltre tredici anni, anche quando altri come Arabia Saudita e Stati Uniti hanno ridotto il loro supporto.
Dopo la liberazione di Aleppo, Erdogan aveva già espresso pubblicamente il suo appoggio all’offensiva dei ribelli guidata da Sharaa, affermando che l’obiettivo finale era Damasco. “Idlib, Hama, Homs, e ovviamente l’obiettivo finale è Damasco. La marcia dell’opposizione continua e speriamo proceda senza ostacoli,” aveva dichiarato Erdogan lo scorso dicembre.
Sharaa ha elogiato la posizione morale della Turchia nei confronti della crisi siriana, sottolineando come Ankara abbia sempre sostenuto il popolo siriano e condannato le ingiustizie perpetrate nel paese. Ha inoltre aggiunto che la storia ricorderà Erdogan come un leader che ha sostenuto gli oppressi e che il popolo siriano non dimenticherà mai il supporto ricevuto dalla Turchia.
Il leader siriano ha infine annunciato che la Turchia sarà una delle prime destinazioni delle sue visite ufficiali all’estero, insieme all’Arabia Saudita. “Sto aspettando un invito, ma non sappiamo ancora quando andremo. Tuttavia, visiteremo Turchia o Arabia Saudita,” ha dichiarato, aggiungendo che non è stata ancora fissata una data precisa.
Crediti immagine copertina: Anadolu