Ecco come adottare una famiglia di Gaza per 6 mesi

Dalla fine di gennaio 2025, l’Associazione Benefica di Solidarietà col Popolo Palestinese (ABSPP) sta promuovendo, tra le altre, una nuova iniziativa per aiutare concretamente le persone che vivono nella Striscia di Gaza, rimaste senza casa, senza niente, a causa dei bombardamenti a tappeto dell’entità occupante sionista.

Come pubblicizzato sul sito dell’Associazione, dal 28 gennaio è possibile “adottare” una famiglia palestinese di Gaza grazie all’iniziativa “Un Ponte di Solidarietà” garantendo un gemellaggio tra famiglie italiane e gazawi.

Come si legge nell’articolo di presentazione del progetto, esso è “nato dalla volontà di creare un legame umano e concreto tra due realtà distanti geograficamente ma unite dall’umanità condivisa”. E in effetti, questa aggressione contro Gaza da parte israeliana ha contribuito sicuramente a mettere in luce il profondo divario tra chi è rimasto umano, empatico e solidale rispetto a chi invece questa umanità l’ha persa o non l’ha mai avuta.

Ma perché questo progetto è così importante?

Innanzitutto, perché mira a fornire aiuto economico e morale alle famiglie che sono state devastate da questa aggressione e che, nonostante la fede incrollabile, la grande forza di volontà e l’amore sconfinato per la propria terra, hanno oggettivamente bisogno di tutto o quasi.

Garantendo loro una minima entrata sicura mensile (200 Euro) per 6 mesi, le famiglie di Gaza possono almeno acquistare i beni di prima necessità, oltre ad approfondire “un rapporto personale tra le famiglie coinvolte”, rapporto che in molti casi era già nato durante l’aggressione, prima di questa tregua. Sono difatti milioni di persone in tutto il mondo che, durante questi mesi, hanno instaurato relazioni personali con la popolazione di Gaza, considerandoli ormai come veri e propri membri della famiglia.

Quanti di voi la mattina, appena svegli, controllano subito le pagine dei social media per vedere se quel giornalista o quella madre rimasta sola coi figli è ancora viva o ha bisogno di aiuto? Grazie a questi contatti virtuali, i gazawi sono ormai entrati nelle nostre case e molti di noi piangono e ridono con loro.

Durante questi 15 mesi di stermini e massacri, ci siamo sempre chiesti cosa potevamo fare. Molti di noi hanno passato giornate intere a piangere disperatamente, altri hanno aiutato come potevano, alcuni sono andati direttamente sul campo (ad esempio il personale medico) ed altri ancora hanno contattato direttamente i gazawi sui social media.

Questo progetto di ABSPP è un’opportunità in più per chi non vuole mollare e cerca in qualche modo di promuovere la giustizia e l’umanità in questo mondo e, per chi è musulmano e credente, anche di prepararsi con una bilancia colma di buone azioni per guadagnarsi il Paradiso nell’Aldilà.

Cosa occorre fare quindi per contribuire concretamente?

E’ sufficiente contattare l’ABSPP fornendo i propri dati e la propria disponibilità al supporto economico, dopodiché l’Associazione provvederà a mettervi in contatto con una delle tante famiglie di Gaza con la quale potrete poi rapportarvi direttamente.

Per effettuare il pagamento, occorre:

  • Effettuare un bonifico bancario presso Associazione Benefica La Cupola d’Oro

IBAN: IT79C0760101600001069622858 intestato a LA CUPOLA D’ORO

Codice BIC/SWIFT BPPITRRXXX).