La presentazione del libro Le Spine e il Garofano di Yahya Sinwar, prevista per sabato 15 febbraio a Modena, si terrà nonostante i ripetuti tentativi di censura e le revoche delle sale precedentemente concesse. L’evento, organizzato da Terra dei Padri, vedrà la partecipazione dell’editore Davide Piccardo, direttore di questo quotidiano e di Fabio De Maio di Indipendenza.
La censura e le revoche delle sale
Inizialmente, il Comune di Modena aveva concesso una sala per la presentazione del libro, salvo poi revocarla con una decisione diretta del sindaco, che ha definito l’evento una presunta “apologia del terrorismo”. Anche la seconda sala individuata dagli organizzatori è stata poi revocata, evidenziando un chiaro tentativo di ostacolare la realizzazione dell’incontro.
Questo episodio solleva un grave problema di libertà di espressione e di pluralismo nel dibattito pubblico italiano. Il libro di Sinwar è stato pubblicato proprio per colmare una mancanza nel panorama informativo del nostro paese, offrendo la prospettiva della resistenza palestinese, una voce spesso silenziata dal mainstream. Negare la possibilità di ascoltare una delle parti in causa rappresenta un pericoloso precedente per la democrazia e il diritto alla libera informazione.
L’importanza del libro e della sua presentazione
Le Spine e il Garofano offre un punto di vista fondamentale per comprendere le dinamiche del conflitto in Palestina e la legittimità della resistenza di un popolo sotto occupazione. Il testo dà voce a una narrazione che troppo spesso viene ignorata o distorta dai media occidentali.
L’evento di Modena assume quindi un significato ancora più rilevante alla luce delle censure subite: rappresenta un’occasione per affermare il diritto di discutere liberamente di un tema cruciale, senza imposizioni ideologiche o limitazioni arbitrarie.
Come partecipare
Nonostante gli ostacoli, la presentazione si terrà comunque. Per iscriversi e partecipare, è possibile scrivere a terradeipadri@gmail.com.
In un momento in cui la libertà di espressione è messa a dura prova, eventi come questo diventano un’importante occasione di resistenza culturale e di affermazione del diritto al pluralismo dell’informazione.