Segni sulla via: pubblicata in italiano l’opera più importante di Sayyid Qutb

A sessant’anni da quella prima pubblicazione che gli costò la galera e poi questa vita terrena, le edizioni Al Hikma – libreriaislamica.net danno alle stampe la traduzione italiana del celeberrimo “Segni sulla via” di Sayyid Qutb.
Di fatto è il suo testamento spirituale, un testo aspro, senza concessioni alla mediazione tra Islàm e non Islàm. Per Qutb le società, nel loro complesso si dividono in due sole sostanziali categorie: quelle idolatre, quelle cioè che accettano anche leggi prodotte dagli uomini in base a culture, ideologie, consuetudini non islamiche e quelle strettamente governate dalla legge divina così come espressa nelle rivelazione coranica e applicata dal Profeta Muhammad dopo la sua Egira all’oasi di Yatrib che divenne il primo Stato islamico della Storia.
Raccogliendo a modo suo la frustrazione dei musulmani per dover vivere sottoposti a leggi e costumi altri che quelli espressi nel Corano e nella predicazione dell’inviato di Allah, Qutb insiste fino all’esaurimento nella condanna senza appello dei principali modelli di società sue contemporanee: quella socialista marxista, in quegli anni impersonata dai Paesi aderenti al Patto di Varsavia, la Cina comunista e decine di partiti e movimenti in tutto il mondo; quella liberal-capitalistica egemonizzata degli Stati Uniti d’America e quelle che insistevano nei Paesi abitati in maggioranza da musulmani, prodotte dall’incontro tra il nazionalismo arabo e la borghesia compradora, nelle quali Qutb vedeva una nuova jahiliyya, il ritorno dell’ignoranza preislamica e il tradimento dei valori e dei metodi rivelati dal Corano e vissuti dal Profeta e dalla prima comunità islamica che intorno a lui si formò e fu protagonista di una epopea di liberazione dei popoli e vero sviluppo umano.
L’edizione è arricchita da un saggio di Tariq Ramadan a commento del testo e in generale al pensiero di Qutb.
In una nota l’editore scrive: “La nostra concezione del percorso verso una società governata dalla legge divina è molto più lento, inclusivo, animato dalla pazienza e dalla misericordia piuttosto che dall’intransigenza. Un percorso che coinvolga grandi masse piuttosto che contare su aristocrazie di fede e di etica che ci sembrano difficili reperire, che non neghi a nessuno quel perdono e quella possibilità di riammissione che Iddio ci illustra con i molti nomi della Sua misericordia. 
Ciononostante, per assoluto rispetto di questo credente che ha saputo andare incontro al martirio per una convinzione profonda, pubblichiamo questa traduzione integrale di Maʿālim fī al-ţarīq, convinti che il suo amore per Allah e il Messaggero e il disprezzo per tutto ciò che lo contraddicono sono comunque valori altissimi che vanno ricordati, trasmessi e possono ispirare un processo di palingenesi della Umma islamica foriero di giustizia e pace per i popoli”.