Nelle ultime ore, la Striscia di Gaza è stata travolta da un’ondata di bombardamenti indiscriminati che hanno posto fine alla fragile tregua con Gaza, causando un massacro senza precedenti. Più di 400 palestinesi sono stati uccisi, tra cui almeno 130 bambini, mentre centinaia di altri sono rimasti gravemente feriti. Intere famiglie sono state cancellate dalla furia di Israele, che ha deciso di scatenare un’incessante pioggia di fuoco sulla popolazione inerme.
Le immagini che emergono da Gaza sono strazianti: genitori stringono tra le braccia i corpi martoriati dei loro figli, ospedali sovraffollati combattono per fornire cure ai feriti, mentre edifici residenziali, scuole e rifugi vengono ridotti in macerie. Secondo fonti locali, gli attacchi si sono concentrati su aree densamente popolate come Khan Younis, Rafah e Deir el-Balah, colpendo in pieno strutture civili e provocando un bagno di sangue che il mondo non può ignorare.
Israele giustifica questa carneficina accusando Hamas di non aver rilasciato gli ostaggi e di aver respinto le proposte di mediazione. Tuttavia, la realtà è un’altra: Netanyahu e il suo governo estremista hanno deliberatamente scelto di infrangere la tregua, condannando i civili palestinesi a un’escalation di violenza che ha tutti i tratti di un genocidio. Il recente rapporto delle Nazioni Unite parla chiaro: si tratta di una politica di annientamento sistematico genocida, una pulizia etnica pianificata dunque.
La risposta dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia (UCOII) e la mobilitazione in Italia
Di fronte a questo orrore, l’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia (UCOII) ha espresso una ferma condanna delle azioni criminali di Israele, denunciando apertamente il massacro di civili innocenti. In un comunicato ufficiale, il presidente dell’UCOII, Yassine Lafram, ha dichiarato:
“La situazione a Gaza rappresenta un’ingiustizia monumentale, un affronto ai principi di umanità e giustizia. Non possiamo più restare in silenzio di fronte al continuo spargimento di sangue innocente.”
UCOII ha lanciato un appello al governo italiano affinché condanni senza ambiguità questi crimini e utilizzi ogni strumento diplomatico per fermare l’orrore in corso.
Parallelamente, l’indignazione sta crescendo nelle piazze italiane. Diverse città stanno rispondendo con manifestazioni di emergenza per chiedere l’immediato embargo sulle armi verso Israele e per fermare l’ecatombe in corso.
Sotto condividiamo il testo integrale del comunicato stampa dell’UCOII: