COMUNICATO STAMPA
Milano, 14 aprile 2025
Sulla manifestazione nazionale per la Palestina del 12 aprile
Le sottoscritte comunità e associazioni islamiche italiane esprimono profonda soddisfazione e orgoglio per la straordinaria partecipazione alla manifestazione nazionale per la Palestina che si è svolta sabato 12 aprile a Milano. Migliaia di credenti, famiglie, giovani e rappresentanti delle moschee e delle associazioni culturali islamiche hanno sfilato con dignità, determinazione e spirito di pace per denunciare con forza il genocidio in corso a Gaza e l’occupazione israeliana della Palestina.
È stato un momento storico, nel quale la presenza delle comunità musulmane italiane è stata massiccia, visibile, ordinata e pacifica, testimoniando la nostra profonda appartenenza al tessuto democratico e civile del Paese e il nostro impegno costante per la giustizia, la libertà e la difesa dei diritti umani.
Siamo stati parte attiva di un corteo partecipatissimo, che ha visto 50.000 persone unirsi in un’unica voce contro il genocidio, contro le complicità politiche e il silenzio delle istituzioni europee e italiane. Un corteo in cui si sono distinti i volti, le parole, i cartelli e la presenza delle comunità musulmane: uomini e donne, genitori con i figli, imam, educatori e studenti, tutti uniti nella stessa causa.
Gli episodi isolati di vandalismo verificatisi nelle fasi finali della giornata non rappresentano né il nostro spirito né la nostra modalità di vivere l’impegno pubblico. Prendiamo le distanze da queste dinamiche, pur ribadendo che si tratta di comportamenti minoritari e marginali che non devono oscurare l’enorme valore della manifestazione nel suo insieme.
Le comunità musulmane, da sempre impegnate nell’educazione al rispetto, alla non violenza e alla convivenza, si riconoscono nel diritto di manifestare con forza e dignità, senza mai rinunciare alla correttezza e alla responsabilità collettiva.
Esprimiamo preoccupazione per la gestione dell’ordine pubblico da parte delle forze dell’ordine in alcune fasi del corteo. Le immagini trasmesse anche da media internazionali mostrano un uso della forza sproporzionato nei confronti di manifestanti inermi. Crediamo che anche nelle situazioni più delicate debbano prevalere il senso di responsabilità istituzionale e il rispetto dei diritti dei cittadini. Chiediamo quindi alle istituzioni che vengano chiarite le responsabilità.
Alle famiglie, ai giovani, agli imam e ai responsabili delle moschee che hanno partecipato, diciamo: grazie. La vostra presenza è stata fondamentale per ribadire che la comunità musulmana in Italia è parte viva e consapevole della società civile, che rifiuta la guerra, l’ingiustizia e il razzismo, e che continuerà a mobilitarsi con forza finché la Palestina non sarà libera.
- UCOII – Unione delle Comunità Islamiche d’Italia
- Quotidiano La Luce
- Partecipazione e Spiritualità Musulmana
- Ente Islamico d’Italia
- GMI – Giovani Musulmani d’Italia
- Islamic Society Italy
- PROMUS – Professionisti Musulmani
- UAMI – Unione degli Albanesi Musulmani in Italia
- Progetto Aisha
- Associazione Almuflihun
- Associazione Islamica Italiana degli Imam e delle Guide Religiose
- Alleanza Islamica d’Italia