Ramadan: la scuola del Trotter a Milano va incontro agli studenti che digiunano

Tra pochi giorni inizierà il mese di Ramadan, un mese del calendario lunare islamico in cui i musulmani di tutto il mondo praticano il digiuno rituale che consiste, tra le altre cose, nell’astenersi da cibo e bevande dall’alba al tramonto. Anche nel nostro paese sono circa 2, 5 milioni i musulmani che vivranno il Ramadan. 

Il digiuno nel mese di Ramadan è una prescizione religiosa che riguarda ogni musulmano e musulmana che abbia raggiunto la pubertà quindi, non coinvolge i bambini che frequentano le scuole elementari, mentre potrebbero essere interessati gli studenti delle scuole medie. 

Nei giorni scorsi ha suscitato scalpore e indignazione il caso di una scuola milanese, l’Istituto Comprensivo Statale Ermanno Olmi, ha diramato una circolare in cui proibisce agli studenti musulmani di digiunare durante il mese di Ramadan minacciando di segnalare i genitori alle autorità.

Commentando sui social network molti musulmani non hanno potuto fare a meno di notare che la decisione fosse gravemente lesiva dei diritti umani e del diritto di culto e richiamasse alla memoria le persecuzioni cinesi nei confronti dei musulmani uiguri. 

Scelta diametralmente opposta quella compiuta dall’Istituto Scolastico Comprensivo Statale Via Giacosa, la scuola situata all’interno del Parco Trotter nella multietnica zona di via Padova a Milano, il preside Francesco Muraro ha inviato a tutte le famiglie, comprese quelle dei bambini alle elementari, una comunicazione avente come oggetto: Ramadan scuola

La comunicazione spiega che inizierà il mese di Ramadan e richiede quindi “alle famiglie di alunni e alunne che osserveranno il digiuno” di indicare una tra le tre opzioni messe a disposizione dalla scuola per agevolare agli alunni e alle famiglie lo svolgimento del digiuno in serenità. 

Le opzioni previste dalla scuola sono le seguenti: uscire da scuola prima della mensa senza rientrare nel pomeriggio, uscire prima del pranzo e rientrare nel pomeriggio a scuola o restare a scuola durante l’orario di mensa. 

Così facendo la scuola offre agli studenti e alle loro famiglie diverse opzioni per andare incontro alle esigenze religiose di questo mese speciale, e dimostra sensibilità, rispetto e coscienza dell’importanza della libertà religiosa degli studenti. 

Dalle prime risposte pervenute alla scuola, si vede come in genere genitori dei bambini musulmani delle scuole elementari non intendono avvalersi di questa agevolazione, in quanto i figli non praticano ancora il digiuno, mentre alle scuole medie è probabile che molti genitori comunichino la scelta dell’opzione corrispondente.