Per Giuseppe Mancini, un saluto e una preghiera

Ricordatemi così: 

Divisa da Laziale e bozza di sorriso enigmatico, rivelatore di una personalità brillante e variegata. Sguardo colorato del mattino prima dell’aurora, vispo e furbo dietro gli occhiali da intellettuale.

E’ così che con la sua geniale ironia, che non ometteva di applicare a se stesso mi trasmetteva una foto scattata in ospedale  il giorno prima del trapianto che gli si è rivelato fatale.

All’indomani della dolorosa e prematura scomparsa di Giuseppe, sono poche le cose rimaste da dire in merito alla sua opera di giornalista e scrittore, al suo impegno costante nel contrastare i pregiudizi e le falsità di stampo Turcofobo e Islamofobo diffuse dalla stampa italiana mainstream; sforzo magistralmente esteso al settore della promozione culturale e del turismo in Turchia. 

Numerosissimi i messaggi e gli scritti ricevuti a memoria della sua squisita persona e della sua onestà e validità intellettuale: saranno condivisi nei giorni a seguire sulla pagina facebook de La Luce: , a riprova del fatto che – al di là delle numerose manifestazioni di odio da parte di certi meschini della stampa, gran parte del mondo accademico e del giornalismo indipendente internazionale accusa una grande perdita.

Mi auguro di vero cuore che l’esempio di Giuseppe valga da monito a quanti intendono vivere e lavorare votandosi con passione e devozione ad un modus operandi limpido ed onesto nelle intenzioni e nei fatti. Forse non farà guadagnare tanto denaro ma qualcosa di più raro e prezioso: l’integrità.

A te G, amico caro ed amato rivolgo un saluto e una preghiera speciale, a sigillo di questi meravigliosi anni trascorsi in amicizia e sintonia, affetto e stima. 

Istanbul non è più la stessa senza di te: quella sua bellezza dolce ha il sapore amaro della perdita.

 

A Giuseppe 

Sorgi mattino negli occhi di perla,

svelami il segreto di un sogno infranto.

Ah, la verità! Provi ad afferrarla

stringi, ma non rimane che un incanto.

Ey dost! Avresti dovuto tacerla

E al posto della calunnia, l’acanto!

Aleggia sui minareti la merla,

preludio di ciò che sarà compianto.

 

Ya HAQQ! Prendilo da questa stazione!

Manifesto è il quotidiano profondo.

Conducilo nella TUA adorazione!

 

E tu, cuore che soffri nel profondo

Tuo ristoro è nell’illuminazione…

Leggiadro il suo passaggio in questo mondo