Funzionari israeliani del Comando Nord chiedono una significativa escalation contro il Libano, parallelamente a un rapporto americano secondo cui Israele ha informato l’amministrazione americana della sua intenzione di intensificare gli attacchi contro il Libano se la situazione con Hezbollah non migliorerà entro la fine del mese.
Nonostante le pressioni interne da parte delle famiglie degli ostaggi israeliani, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha respinto i termini proposti da Hamas per il rilascio dei prigionieri israeliani detenuti a Gaza. Netanyahu ha invece ribadito l’impegno di Israele nel raggiungere i suoi obiettivi di guerra e nel mantenere il pieno controllo di sicurezza sui territori occupati nel 1967. Le famiglie dei prigionieri israeliani hanno annunciato dunque un sit-in a tempo indeterminato davanti alla residenza di Netanyahu a Gerusalemme.
Secondo fonti, Netanyahu avrebbe affermato che le condizioni di Hamas per un accordo includono la fine della guerra, il ritiro delle forze israeliane da Gaza, il rilascio di tutti gli ostaggi palestinesi e la continuazione dell’esistenza del movimento di Hamas come autorità a Gaza. Netanyahu ha respinto queste condizioni, sottolineando che l’obiettivo rimane quello di una vittoria completa contro la resistenza palestinese guidata da Hamas – che ad oggi pare ben distante dall’orizzonte israeliano – e il ritorno di tutti i detenuti israeliani da Gaza.
Nel contesto di scissioni con Washington in merito al futuro di Gaza e della Palestina, Netanyahu ha comunque elogiato il supporto degli Stati Uniti sottolineando l’intenzione di continuare la guerra e negando la possibilità di un futuro Stato Palestinese, dichiarazioni queste fortemente criticate anche dalla politica Europea. Netanyahu ha insistito sulla smilitarizzazione di Gaza e sul pieno controllo di sicurezza israeliano sulla regione criticato da alcuni come de facto occupazione militare e negazione del diritto di sovranità e di sicurezza palestinese. Netanyahu continua a fare appello ai sostenitori dell’estrema destra nel riaffermare la sua posizione contro la creazione di uno Stato palestinese ed esprimendo il suo impegno a mantenere questa posizione finché rimarrà in carica.
Questa dichiarazione arriva sulla scia di un rapporto della CNN e delle osservazioni del presidente Biden che suggeriscono la difficoltà da parte degli USA di riuscire a facilitare la creazione di uno Stato palestinese con Netanyahu al potere.
Crediti immagine copertina: CNBC