Giovedì scorso i Vigili Urbani del Comune di Roma avevano chiuso un’altra moschea nel quartiere Torpignattara dove si concentra la massima presenza capitolina di musulmani di origine bengalese.
Questa chiusura riguardava la seconda delle due principali sale di preghiera islamiche del quartiere, l’altra era stata chiusa alcuni mesi fa. Per il 12 dicembre è atteso il pronunciamento del Consiglio di Stato sulla moschea di Centocelle, che si trova nello stesso municipio delle altre due.
Si stava concretizzando quindi il rischio di trovarsi con migliaia di musulmani di nuovo in strada a pregare come 3 anni fa quando si arrivò ad una preghiera davanti al Colosseo la cui notizia fece il giro del mondo.
Fortunatamente per i musulmani del quartiere ieri la moschea chiusa una settimana fa è stata riaperta prima della preghiera del tramonto.
Rileviamo la cosa con un misto di stupore e di soddisfazione civica. Avevamo più volte denunciato che a nostro avviso si era presa una brutta piega nel procedere con l’analogia tra una moschea ed un teatro, chiudendo la prima anche per la mancanza di autorizzazione a svolgere attività di spettacolo (art. 68, 69, 80 TUPS).
E’ una “stravaganza” che si era manifestata tre anni fa per la moschea di Ostia, e che ora i Vigili hanno tirato nuovamente fuori dal cilindro per le due moschee principali di Torpignattara. Fortunatamente questa volta la commedia è durata solo sette giorni.
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