Il Consiglio superiore dei Sapienti Religiosi del Marocco ha affermato che qualsiasi modifica delle leggi sull’aborto nel codice penale marocchino dovrà basarsi sul processo di interpretazione delle fonti islamiche. Questo specifico processo denomintao Ijtihad in questo caso si necessità per adottare una posizione giuridica o modificarne una esistente.
Il Consiglio ha spiegato che in quanto istituzione con ruoli consultivi nella redazione della legge, il meccanismo con cui partecipano all’elaborazione di una legge è “noto”, facendo riferimento al ruolo di organo di esperti religiosi.
L’annuncio del Consiglio potrebbe essere un modo per creare le precondizioni per le prossime modifiche al codice penale senza deviare dalle leggi religiose.
Il ruolo del Consiglio superiore degli Ulema nel processo legislativo è puramente consultivo e alla fine, spetta al governo e al Parlamento approvare eventuali emendamenti.
Gli articoli del codice penale marocchino dal 449 al 458 criminalizzano l’aborto, ad eccezione dei casi in cui è in pèricolo la salute della madre.
Il dibattito sull’aborto si era acceso recentemente dopo il caso di Hajar Raissouni arrestata per aborto e relazioni extraconiugali, la giornalista aveva ricevuto una pena detentiva di un anno ma ad ottobre, il re Mohammed VI le ha concesso la grazia.
Il re del Marocco Mohammed VI presiede il Consiglio superiore degli sapienti religiosi
Nessun commento