Il conflitto nella regione del Nagorno Karabakh contesa da Armenia ed Azerbaigian non accenna a fermarsi, nonostante gli sforzi diplomatici della comunità internazionale, in questi giorni lo scontro si è ulteriormente acuito e le ripercussioni iniziano a farsi sentire anche in Europa.
Anche in Italia la questione si fa sentire, tanto che domenica 11 ottobre la comunità azera di Milano ha tenunto un sit-in in Piazza Duomo per “informare l’opinione pubblica italiana sugli atti terroristici commessi dagli armeni occupanti contro i civili in Azerbaigian”
Nel comunicato diramato dai Giovani della Comunità Azera, la sigla che ha convocato la manifestazione, si legge: “il Nagorno Karabakh è parte integrante della Repubblica dell’Azerbaigian, nella nostra manifestazione abbiamo mostrato manifesti raffiguranti le atrocità armene che hanno avuto luogo dal 1992 e continuano fino ad oggi”.
La notte dell’11 ottobre, Ganja, la seconda città più grande dell’Azerbaigian, collocata ben oltre la linea del fronte, è stata colpita dai razzi delle forze armate dell’Armenia. L’attacco ha ucciso 10 civili e ne ha feriti altri 34, inclusi minori e questo fatto ha provocato una profonda rabbia e indignazione tra gli azeri di tutto il mondo, “questo episodio ci ha spinto a manifestare” ci spiega Elvin Babayev, uno degli organizzatori del sit-in in piazza Duomo.
“Il bombardamento di civili e città da parte delle forze armate armene dopo l’accordo di cessate il fuoco umanitario è un altro chiaro esempio di barbarie e mostra che gli appelli al cessate il fuoco della leadership dell’Armenia non sono altro che ipocrisia” aggiunge Babayev.