Un rapporto ONU denuncia l’aumento della violenza dei coloni israeliani sui palestinesi

Gli esperti documentano nel 2020, 771 incidenti provocati dai coloni, durante i quali 133 palestinesi hanno riportato ferite, e sono stati danneggiati 9.646 alberi e 184 veicoli.  

Gli esperti di diritti umani delle Nazioni Unite hanno denunciato che la violenza, incluso aggressioni e distruzione di proprietà, da parte di coloni israeliani contro civili palestinesi nella Cisgiordania occupata è notevolmente aumentata negli ultimi mesi. 

Hanno detto che durante i primi tre mesi del 2021, sono stati registrati più di 210 violenti incidenti causati dai coloni, incluso la morte di un palestinese.

Gli esperti affermano in una dichiarazione di mercoledì che, “nel 2020 l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA) ha documentato 771 episodi di violenza causati dai coloni che hanno provocato lesioni a 133 palestinesi e danneggiato 9.646 alberi e 184 veicoli, episodi avvenuti principalmente nelle aree di Hebron, Gerusalemme, Nablus e Ramallah.”

Il gruppo di esperti che ha prodotto il rapporto include Michael Lynk, relatore speciale per la situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati dal 1967, Balakrishnan Rajagopal, relatore speciale per il diritto a alloggi adeguati e alla non discriminazione, e l’esperta indipendente Claudia Mahler. 

Gli esperti hanno invitato l’esercito e la polizia israeliana ad indagare e a perseguire i responsabili di atti violenti. 

Secondo gli esperti, la violenza è stata motivata principalmente dall’ideologia ed era rivolta “ad intimidire e terrorizzare i palestinesi”, impedendogli di accedere alla loro terra e al contempo a spingere altri ad andarsene. 

Hanno detto che “i coloni hanno specificatamente preso di mira i mezzi di sussistenza dei palestinesi che vivono in zone rurali, vandalizzando il bestiame, le terre coltivate, gli alberi e le case.”

Nella loro dichiarazione, gli esperti hanno parlato del violento incidente di Hebron del 13 marzo, nel quale hanno visto una famiglia palestinese, formata dai genitori e da otto figli, aggredita da dieci coloni israeliani, alcuni dei quali armati. 

Si parla di “genitori feriti ricoverati in una struttura sanitaria a Hebron, e dei bambini lasciati traumatizzati.”

Quasi 500.000 coloni israeliani vivono in più di 200 insediamenti e decine di avamposti non autorizzati sparsi in tutto il territorio palestinese.

I palestinesi vogliono stabilire uno Stato in Cisgiordania, Gerusalemme Est, e nella striscia di Gaza, territori occupati da Israele nella guerra mediorientale del 1967.

I palestinesi, che hanno un autogoverno a sovranità limitata in Cisgiordania, dicono che gli insediamenti israeliani negano loro uno Stato vero. La maggioranza delle nazioni considerano, secondo la legge internazionale, gli insediamenti illegali. 

Gli esperti hanno anche messo in evidenza che decine di famiglie palestinesi che vivono a Gerusalemme Est nel villaggio occupato di Sheikh Jarrah sono di fronte alla minaccia di sfratto dalle loro case.

Dice la dichiarazione: “Altrettanto preoccupanti sono le segnalazioni secondo cui 70 famiglie che vivono nella zona di Karm Al-Ja’buni di Sheikh Jarrah a Gerusalemme Est stanno subendo la minaccia di sfratto forzato per far posto a nuovi insediamenti,” e aggiunge che, “sette famiglie hanno già ricevuto notifica di sfratto con la richiesta di sgomberare la casa entro il 2 maggio 2021. Tali sfratti forzati volti al trasferimento della popolazione secondo la legge internazionale sono severamente proibiti.”

Sheikh Jarrah, situato sulle pendici del monte Scopus a nord della Città Vecchia, ospita 3.000 palestinesi, tutti rifugiati che subirono la pulizia etnica in altre parti della Palestina storica durante la Nabka del 1948.

L’anno scorso a ottobre, la magistratura della corte di Gerusalemme ha ordinato di sfrattare 12 delle 24 famiglie di Sheikh Jarrah e di darne le case a coloni israeliani. La corte ha anche ordinato che ogni famiglia deve pagare 70.000 shekel (20.000 Usd) in imposte per pagare le spese legali dei coloni.

Secondo Grassroots Jerusalem, un ONG che è alla base della mobilitazione della comunità palestinese, c’è stato dal 2001 un afflusso di coloni ebrei.

Dovere di protezione

Invocando la quarta convenzione di Ginevra, gli esperti sollecitano Israele ad aderire alla legge internazionale, che vuole la protezione della popolazione sotto occupazione.

Facendo appello alla comunità internazionale per “imporre un caro prezzo alla protratta occupazione israeliana,” gli esperti chiedono anche che Israele fermi l’espansione degli insediamenti nella Cisgiordania.

“I palestinesi devono essere protetti dalla violenza dei coloni e i colpevoli devono rispondere delle loro azioni.”

 

Articolo originale pubblicato su www.aljazeera.com