In un confronto legale definito da alcuni come il più importante del XXI secolo, la Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) ha iniziato oggi – giovedì 11 Gennaio 2024 – la prima udienza pubblica di due giorni sul caso di genocidio presentato dal Sud Africa contro Israele. Mentre domani sarà il turno di Israele di difendersi, oggi il team di esperti legali del Sud Africa ha presentato l’accusa nel contesto del caso avviato dal governo sudafricano il 29 dicembre, che ha denunciato Israele per “atti genocidi” nel suo assedio militare a Gaza.
L’assedio israeliano a Gaza ha provocato la perdita di oltre 23.000 vite umane, tra cui quasi 10.000 bambini. L’intero mondo oggi è rimasto col fiato sospeso ad ascoltare la presentazione della parte Sud Africana mentre di fronte all’Aja gruppi di attivisti oggi si sono riuniti per condividere la loro opinione sul caso. Molti esperti di diritti fondamentali ed attivisti hanno rimarcato la rilevanza storica che questo confronto legale può avere non solo nel breve termine contribuendo ad arrestare la mattanza in atto a Gaza, ma anche nel medio termine con la reale possibilità che la reputazione israeliana subisca una macchia indelebile dalle pesanti ripercussioni politiche e sociali.
L’ICJ, conosciuta anche come Corte Mondiale, è il massimo organo giuridico delle Nazioni Unite e si occupa delle controversie tra gli Stati membri. A differenza della Corte penale internazionale (CPI), l’ICJ si concentra sui conflitti a livello statale. È composto da 15 giudici che servono un mandato di nove anni e si affida all’Assemblea generale delle Nazioni Unite e al Consiglio di sicurezza per le nomine e l’applicazione.
E’ a quest’organo che il Sudafrica ha inviato il documento di accusa contro Israele per aver commesso un genocidio a Gaza, violando la Convenzione sul genocidio del 1948 di cui entrambi i paesi sono parti. L’accusa include l’uccisione di palestinesi, soprattutto bambini, la distruzione di case, l’espulsione e lo sfollamento, l’imposizione di blocchi sulle risorse essenziali e l’ostacolo attivo alle nascite palestinesi.
Diversi paesi e organizzazioni, tra cui Malesia, Turchia, Giordania e membri dell’Organizzazione dei Paesi islamici (OIC), hanno sostenuto la causa del Sud Africa. L’Unione Europea è rimasta in silenzio, mentre gli Stati Uniti, il principale sostenitore di Israele, insistono sul fatto che le accuse di genocidio sono infondate ma sollecitano Israele a prevenire danni civili e ad indagare sulle accuse di crimini umanitari.
Il contenuto dell’udienza di oggi ha visto principalmente la presentazione del dettagliato documento di procedura per l’istituzione dell’accusa da parte del Sud Africa con l’aggiunta di materiale di supporto come foto e video. Il documento di istituzione dell’accusa rappresenta ad oggi forse la risorsa più completa in merito a tutte le accuse rivolte ad Israele dall’inizio del conflitto incluse le dichiarazioni genocide dei rappresentanti del governo israeliano (come la macabra citazione dei versetti biblici di Amalek da parte di Israele nel riferirsi ai palestinesi nel discorso alla nazione), ma anche le dichiarazioni genocide dei soldati dell’IDF, così come elementi circostanziali e contestualizzanti a supporto come il riferimento allo stato di occupazione illegale e di apartheid.
Il 28 ottobre 2023, mentre le forze israeliane preparavano la loro invasione di terra contro Gaza, il Primo Ministro ha invocato la storia biblica della totale distruzione degli amalekiti da parte degli israeliti, affermando: “Dovete ricordare ciò che Amalek vi ha fatto, dice la nostra Sacra Bibbia. E noi ricordiamo». Il Primo Ministro fa nuovamente riferimento ad Amalek nella lettera da lui inviata il 3 novembre 2023 a soldati e ufficiali israeliani. Il relativo passaggio biblico recita come segue: «Ora va’, attacca Amalek e proscrivi tutto ciò che gli appartiene. Non risparmiare nessuno, ma uccidete allo stesso modo uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini». Documento di procedura del Sud Africa per l’istituzione della domanda di accusa di genocidio nei confronti di Israele , Pagina 60, 28/12/2023
Cosa ha chiesto il Sud Africa?
Il Sud Africa richiede urgentemente alla Corte Internazionale di Giustizia di attuare “misure provvisorie” per prevenire ulteriori azioni israeliane a Gaza. Queste misure sono viste come ordini di emergenza che possono essere applicati prima che inizi il caso principale, con l’obiettivo di proteggere i diritti del popolo palestinese ai sensi della Convenzione sul genocidio.
Israele, che domani avrà il monopolio dell’udienza per presentare la sua posizione, ha tentato di respingere le accuse condannando il Sud Africa per aver portato avanti il caso. Alti funzionari israeliani, compreso il presidente Isaac Herzog, hanno definito il caso “assurdo” e una “diffamazione”. Si prevede che Israele sosterrà che le sue azioni, che hanno provocato oltre 23.000 morti a Gaza, sono atti di autodifesa ai sensi del diritto umanitario internazionale.
Si prevede che il procedimento iniziale durerà alcune settimane ed entro tale lasso di tempo è probabile una risoluzione sulla richiesta urgente del Sudafrica per un cessate il fuoco definitivo. Il caso principale sull’accusa di genocidio, tuttavia, potrebbe durare anni, coinvolgendo presentazioni dettagliate, argomentazioni orali e contro-argomentazioni da parte di consulenti legali.
Credito immagine copertina: Reuters