La situazione a Gaza ha raggiunto un livello di crisi umanitaria senza precedenti, e le recenti dichiarazioni del Ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich non fanno che gettare benzina sul fuoco. In un discorso tenuto a Yad Binyamin, Smotrich ha affermato che il blocco degli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza, che potrebbe portare alla morte per fame di due milioni di persone, sarebbe “giustificato e morale”. Questa affermazione non solo è scioccante, ma rappresenta una chiara dimostrazione delle intenzioni genocidarie che stanno alla base delle azioni israeliane contro Gaza.
Smotrich ha affermato “nessuno ci permetterà di far morire di fame due milioni di civili”, ammettendo che il solo ostacolo a una tale catastrofe umanitaria è la pressione internazionale. È agghiacciante pensare che un ministro di un governo possa considerare moralmente giustificabile un tale atto di barbarie, sottolineando con una logica perversa che “l’umanitarismo in cambio di umanitarismo è moralmente giustificato”, Smotrich poi aggiunge “ma che ci possiamo fare? Ci serve legittimità internazionale in questa guerra”.
L’argomentazione di Smotrich, secondo cui il blocco degli aiuti sarebbe un mezzo più efficace per ottenere il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas, non solo è crudele, ma anche strategicamente fallace. La storia ci ha insegnato che la sofferenza collettiva non porta alla pace, ma alimenta solo ulteriori cicli di violenza e vendetta. L’idea di deportazione di Gaza, promossa da Smotrich, è altrettanto problematica e testimonia una visione estremista che deumanizza totalmente i milioni di palestinesi che risiedono nella Striscia.
Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha definito irrealistico il ripopolamento di Gaza senza inoltre commentare le affermazioni di Smotrich, cosa che implica una tacita approvazione di una linea dura che non rispetta i diritti umani fondamentali.
La realtà sul campo è devastante: da quando è iniziata la guerra, il 7 ottobre, dichiaratamente come risposta da parte della resistenza palestinese alle violenze israeliane, la situazione umanitaria a Gaza è peggiorata drasticamente. Nonostante le pressioni internazionali, compresa quella del Presidente USA Joe Biden, per consentire l’ingresso degli aiuti, la quantità di rifornimenti è insufficiente per alleviare le sofferenze della popolazione e la diffusione di malattie oltre che la stima delle morti indirette ha portato il conteggio reale delle vittime a superare le 180.000, come chiarito di recente da The Lancet, con la stima comunemente menzionata di 40.000 morti che identifica solo le morti dirette di cui si è attualmente a conoscenza. Intanto il collasso totale delle istituzioni Gazawi impedisce il calcolo di morti ulteriore rendendo i numeri aggiornati difficili da definire rispetto i mesi precedenti.
L’uso della fame come arma è un crimine contro l’umanità come anche ha ricordato di recente il procuratore capo della Corte Penale Internazionale, Karim Khan, che ha annunciato l’intenzione di emettere mandati di arresto contro Netanyahu e il Ministro della Difesa Yoav Gallant. Intanto; le dichiarazioni di Smotrich e le azioni del governo israeliano sono state condannate da tutti gli attori internazionali portando molti a chiedere come queste dichiarazioni influenzeranno il giudizio sull’accusa di genocidio contro Israele avanzata dal Sud Africa presso la Corte di Giustizia Internazionale.
Crediti immagini: Reuters