La Polonia protegge Netanyahu dall’arresto. Varoufakis: “la legge internazionale è morta per mano dell’Occidente”

In una recente dichiarazione, il Primo Ministro polacco Donald Tusk ha dichiarato che la Polonia ignorerà il mandato di arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale (CPI) contro Benjamin Netanyahu, garantendo che il leader israeliano sarà accolto senza rischi. Questa dichiarazione arriva mentre Netanyahu è accusato dalla CPI di crimini di guerra nella Striscia di Gaza.

Yanis Varoufakis, economista ed ex Ministro delle Finanze greco, ha condannato duramente questa decisione in un post su X divenuto virale, affermando: “La legge internazionale è ufficialmente morta, per mano dell’Occidente stesso”. Varoufakis ha sottolineato come questa scelta segni un altro colpo al già fragile sistema di giustizia globale.

La Polonia, storicamente vicina a Israele e allineata con gli Stati Uniti, si schiera apertamente contro la CPI, che aveva emesso il mandato per Netanyahu a causa delle operazioni militari che hanno causato migliaia di vittime palestinesi, molte delle quali civili.

Questa decisione polacca ha esacerbato le critiche in merito al trattamento privilegiato di Israele e sull’apparente immunità di cui gode nonostante le violazioni dei diritti umani. Intanto, il Congresso USA ha imposto sanzioni alla CPI.

Intanto, un’ondata di critiche si leva da ogni angolo della società: attivisti per i diritti, opinione pubblica e cittadini comuni denunciano con forza la mossa polacca, definendola l’ennesimo esempio di complicità con le politiche oppressive e sioniste di Israele.

Crediti immagine copertina: The Associated Press