Il Dott. Mozzi sul Ramadan: ottimo il digiuno ma molti musulmani lo vanificano

Abbiamo chiesto ad un medico esperto di alimentazione e di digiuno cosa ne pensasse del digiuno di Ramadan. Così abbiamo contattato il noto Dottor Piero Mozzi, autore del Best Seller pubblicato nel 2012 “La dieta del dottor Mozzi”, in cui l’autore propone un sistema di alimentazione finalizzato a mantenersi in salute nel migliore dei modi. 

Abbiamo scelto di intervistare il dottor Mozzi perché non è un medico chiuso nel suo ambulatorio ma uno che si guarda intorno, riconosce a colpo d’occhio qualsiasi pianta, il suo utilizzo, i suoi cicli e i suoi colori, così come pone attenzione al comportamento degli animali: “il cuculo precede sempre l’arrivo del mal tempo perché sfrutta il vento per farsi trasportare”, tiene conto delle fasi lunari e non è estraneo alla cultura musulmana e al digiuno del Ramadan.

Per giungere al nostro scopo ci siamo inerpicati sull’appennino piacentino dove il nostro ospite tiene i suoi bellissimi orti inframmezzati dalla calendula e ha risposto alle nostre domande mentre impegnato nella potatura di alcuni alberi di fico. 

Secondo la sua opinione il digiuno in generale è una pratica salutare?

Il digiuno è una pratica molto salutare che raccomando fortemente. Non a caso non solo nell’Islam ma in tutte le grandi tradizioni esiste una forma di digiuno. Pensa che anche gli animali digiunano quando sono malati e ne sentono la necessità.

Perché?

Digiunare è un modo per disintossicarsi, diamo al nostro corpo la possibilità di liberarsi da tossine di vario genere e questo di per sé costituisce una cura per numerose condizioni patologiche e una forma di prevenzione per mantenersi in salute.

In effetti dopo i primi giorni in cui possono essere avertiti lievi disturbi come la cefalea o sonnolenza, durante il digiuno del ramadan ci si sente sempre meglio, tanto che non si vorrebbe smettere di digiunare al termine del periodo prescritto

Sì certo, però attenzione se il digiuno non è fatto correttamente o in altre parole, se si commettono certi errori questa pratica può essere addirittura nociva. Ho visto personalmente musulmani che digiunavano durante il mese di Ramadan che però alla sera e per tutta la notte si rimpinzavano di cibo e per di più cibo spazzatura, di fatto alla fine del periodo il loro stato di salute era di sicuro di gran lunga peggiorato. Il digiuno infatti è uno strumento potente ma associarlo con un eccesso di cibo, per di più inadatto, non solo ne neutralizza gli effetti benefici ma peggiora la situazione preesistente!

E oltre ad una alimentazione parca per beneficiare degli effetti positivi del digiuno che cibi consiglierebbe consumare per la sua interruzione?

Tradizionalmente nell’Islam si rompe il digiuno con dei datteri ma ovviamente questo avviene perché l’Islam è nato ad una diversa latitudine. Qui naturalmente non abbiamo datteri e il clima è molto diverso da quello dei paesi arabi. In Europa consiglio di rompere il digiuno con delle verdure, frutta poca e comunque solo di stagione e di più quando il digiuno cade nel periodo caldo, meno in inverno. In ogni modo credo che ciascuno dovrebbe individuare i cibi più adatti per il proprio metabolismo, bisognerebbe anche stare attenti a reintrodurre i cibi gradualmente alla fine del mese del digiuno per evitare conseguenze spiacevoli.

Cosa intende?

Ti faccio un esempio pratico che mi è successo. Un mio paziente che aveva un’infiammazione ad un occhio, comunemente conosciuto come orzaiolo, mi ha detto: “vengo da te a fare qualche giorno di digiuno e vedere se questo disturbo mi passerà”. Così già dopo il primo giorno l’infiammazione era notevolmente migliorata e al terzo non c’era praticamente più nulla. A questo punto questo mio paziente ha mangiato della frutta fresca ed immediatamente, dopo neanche un’ora l’occhio era di nuovo pieno di pus. Questo per dare un’idea di come il digiuno sia potente ma anche di come un’alimentazione scorretta specie dopo il digiuno possa essere nociva.

Il digiuno dei musulmani ha tre caratteristiche peculiari, la più evidente è quella che ad esso è associato anche il digiuno dall’acqua, la seconda è che esso segue i cicli lunare e solare, la terza è che durante il digiuno non è consigliato astenersi dal lavoro e dalla normale attività fisica.

Le grandi tradizioni sono portatrici di pratiche pregne di una saggezza che non sempre comprendiamo pienamente. Riguardo all’astenersi dall’acqua ti racconto un altro aneddoto. Qualche anno fa degli italiani di queste parti furono rapiti nell’altopiano dell’Etiopia. Quello che raccontarono al loro ritorno era che mentre loro avevano l’abitudine di bere almeno 8 o 9 litri di acqua al giorno per sopravvivere al clima africano, per gli indigeni ne era sufficiente mezzo litro. Bere molta acqua ci proietta in una situazione tale che più ne beviamo più ne secerniamo, perché il corpo risponde di conseguenza entrando cosi in una sorta di circolo vizioso.

Bevendo poco invece il nostro corpo si adatta e per tutta risposta sudiamo di meno e avremo quindi bisogno di bere meno, insomma ci si abitua. E poi qui ritorniamo alla questione della giusta alimentazione, sarà di sicuro più opportuno nelle fasi di interruzione del digiuno mangiari alimenti ricchi in acqua come zuppe e verdure. 

Anche riguardo alla luna ci sarebbe da dire, sicuramente il ciclo lunare ha un influsso sull’essere umano così come su tutta la natura. Ogni ciclo lunare è associato ad una certa omogeneità metereologica che si mantiene durante tutto il ciclo per cambiare al successivo, come pure il ciclo mestruale della donna che è strettamente in relazione con quello lunare, ma chiaramente sono ambiti di cui non sempre possiamo penetrare pienamente la saggezza.

Infine riguardo all’astenersi dal lavoro, qui nelle vicinanze vi era un monastero di monaci cistercensi, ordine monastico noto per le sue conoscenze mediche. Pare che avessero l’abitudine di curare le febbri con il digiuno e con il lavoro nei campi, come se il lavoro potenziasse l’effetto del digiuno. Provare per credere, io l’ho fatto!

Il digiuno ha però degli effetti non solo fisici ma anche più sottili. Ad esempio, ho notato che durante il digiuno si è meno aggressivi?

Non sono d’accordo. Non siamo tutti uguali e il digiuno può avere effetti diversi a seconda delle persone e questo dipende dalla costituzione della persona ma anche dal suo stato di salute. Una persona intossicata può diventare molto irritabile durante il digiuno, e poi io credo che uno che provi una fame nera non sia veramente così poco aggressivo …..

Ha qualche consiglio da dare ai musulmani che in Italia si accingono a completare il mese del digiuno del Ramadan?

Ripeto, credo che il digiuno sia una pratica molto salutare ma ho notato che molti in Italia adottano delle modalità che ne neutralizzano gli effetti benefici, più in generale noto che molte persone che provengono dai paesi musulmani per stabilirsi Italia arrivano con dei sistemi immunitari forti, ma a causa delle abitudini alimentari che assumono nel nostro paese, il quale per inciso da questo punto non è affatto messo bene, in breve tempo peggiorano non poco il loro stato di salute. Una alimentazione più ricca non è sempre una alimentazione migliore, mi riferisco non solo alla carne di maiale, di cui sempre sconsiglio l’uso ai miei pazienti, ma anche allo sproporzionato uso di latte e latticini.

E degli aspetti spirituali del Ramadan?

Sono una persona pratica, la spiritualità è una cosa che accomuna tutti gli esseri umani e le vie per accedervi e i modi per viverla sono moltissimi. Lo vedi quell’Acero Platanoide lì in cima, guarda che bei fiori gialli, in autunno invece ci regala un fogliame di un rosso meraviglioso. Vivo qui sopra questa montagna da quasi cinquant’anni perché tutto quello che qui mi circonda ha per me un valore spirituale.